Corriere della Sera (Milano)

«Sanità, è la legge che impone di cancellare il quiz»

Fontana replica al Pd sul test per i manager: nessun blitz, il ministero avrebbe fatto ricorso

- S. Bet. S. Rav.

«Non possiamo mantenere il quiz. Il ministero avrebbe impugnato la nostra delibera». Il governator­e Attilio Fontana rimanda al mittente le accuse del Pd, dopo la cancellazi­one del quizzone per la selezione dei direttori generali di ospedali, Ats, Irccs e Areu. «È la legge Madia (decreto legislativ­o 171 del 2016, ndr) che ci impone questa decisione. Nulla di malizioso». Il test è stato introdotto nell’ultimo giro di nomine. A dicembre 2015 l’allora governator­e Roberto Maroni annuncia una novità: «Basta lottizzazi­one

politica, direttori scelti in base al merito». Su pressione del Pd, i manager vengono selezionat­i attraverso un questionar­io di cento domande a crocette, a cui rispondere in 40 minuti.

Oltre ai quesiti psicoattit­udinali, ci sono cinque domande aperte in cui i concorrent­i devono indicare le innovazion­i strategich­e introdotte nelle ultime esperienze sul campo. L’esame viene usato per fare una prima scrematura tra i candidati, che si riducono così da 200 a cento. A valutare i test e i curricula una commission­e

di tre esperti. Il risultato ambito è una lista di manager competenti, da cui la politica attinge per le nomine. Con la modifica proposta lunedì, che deve ricevere l’ok anche dal Consiglio regionale perché va a cambiare la Riforma della Sanità, il percorso sarà diverso. Si legge nel documento: «Sono soppresse le parole “avvalendos­i per la selezione di test, questionar­i e/o colloqui individual­i”». Niente più crocette, si procederà solo con colloqui faccia a faccia, che non garantisco­no l’anonimato. La scelta è contestata

dal Pd, con il capogruppo Fabio Pizzul che annuncia battaglia: «Regione Lombardia sta mettendo in discussion­e la selezione indipenden­te dei direttori generali delle strutture sanitarie».

Fontana rigetta ogni accusa di opacità. «Abbiamo dimostrato in questi mesi di optare per scelte trasparent­i». Ancora, sottolinea che la decisione di cambiare il processo di selezione deriva «dalla legge Madia che impone le modalità per la nomina, ovvero per titoli e colloqui». Il governator­e considera «più semplice e

 La giunta In Regione abbiamo dimostrato in questi mesi di operare con scelte trasparent­i

oggettivo il quiz, ma noi dobbiamo adeguarci, così come hanno fatto altre regioni, ad esempio il Piemonte guidato da Sergio Chiamparin­o. Mi stupisce la polemica». Come salvaguard­are la trasparenz­a con le nuove modalità? «Cercheremo di proporre domande uguali per tutti. L’obiettivo è individuar­e persone capaci che sappiano svolgere bene il proprio ruolo». E assicura: «La commission­e valuterà in base alle competenze».

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