Ambrogino all’Old fashion, stop del Pd. E Ferragni divide
Chiuse le liste, rissa sulla discoteca già chiusa dal questore. Lega: un simbolo. «No, una provocazione»
«E perché no? In fondo ha aperto uno store in città, ha studiato alla Bocconi e ha comprato casa qui». Nell’aula di Palazzo Marino il commento più gettonato sulla nomination di Chiara Ferragni all’Ambrogino d’oro suona piu o meno cosi. Candidata alla massima onorificenza civica dal forzista Gianluca Comazzi, è suo il nome che fa discutere e che accende il dibattito tra i possibilisti (in maggioranza) e i contrari del «lei che cosa ha fatto per dare lustro a Milano?». Proposta da Forza Italia (ma Alessandro De Chirico ha preso per esempio le distanze dall’idea del collega Comazzi), difesa da una parte del Pd e del centrodestra, è anche possibile che il nome della fashion blogger più famosa d’Italia sopravviva al tritacarne delle trattative tra i capigruppo di Palazzo Marino e al gioco dei veti contrapposti. Chiara Ferragni potrebbe insomma essere insignita dell’Ambrogino d’oro 2018.
Molto piu difficile che ce la faccia l’Old fashion, la discoteca proposta dal capogruppo leghista Alessandro Morelli, assurta di recente alle cronache per la vicenda del ferimento di Bettarini junior. «Fondata negli anni 30, è un luogo storico della città» spiega Morelli. Il suo propietario, Roberto Cominardi, ricorda come l’Ambrogino sia già andato anche a un altro nome simbolo della notti milanesi come il Plastic. Ma sulla nomination dell’Old fashion pesa il «no» secco di tutta la maggioranza. Dopo il ferimento di Niccolò Bettarini, avvenuto comunque all’esterno del locale, la discoteca fu chiusa dal questore per poi essere difesa pubblicamente dal ministro dell’interno Matteo Salvini che con Cominardi si è fatto volutamente fotografare insieme proprio in quei giorni. «Una candidatura chiaramente provocatoria», taglia corto il capogruppo del Pd, Filippo Barberis.
Le candidature arrivate sono 135, 73 per persone fisiche (23 donne e 50 uomini), tre alla memoria e 62 per associazioni. La Commissione comunale composta dai capigruppo che deciderà le assegnazioni sarà convocata a metà novembre. Confermata e destinata a successo è invece la nomination per Elio e le Storie Tese: sarà Anita Pirovano di Milano progressista a chiedere il premio per la storica band milanese. Onorificenza in vista anche per Avvenire, il giornale dei vescovi che quest’anno festeggia il mezzo secolo di vita, e per lo chef Claudio Sadler. Infine una sorpresa: i Cinque Stelle hanno sempre boicottato la giostra degli Ambrogini. Quest’anno i tre consiglieri grillini si concederanno uno strappo alla regola per candidare un cittadino comune: Renato Garoffolo, «esempio ammirevole di partecipazione, che da circa sette anni non si è perso un solo Consiglio comunale».
Dall’anno prossimo si cambia, garantiscono comunque più o meno tutti a Palazzo Marino. La riforma del regolamento per mettere fine al «mercato delle vacche» delle benemerenze è pronta e dovrebbe essere approvata a breve.