Corriere della Sera (Milano)

Capitale elettrica E Mobike blocca le «app» dei furbi

Mobilità pulita, Milano in testa. Stretta sulle bici

- di Elisabetta Andreis

Tra le 14 principali città italiane, Milano è quella «più elettrica». Per distacco. Secondo uno studio di Legambient­e, il 58 per cento degli spostament­i cittadini avviene infatti a basso impatto o a «emissioni zero»: merito delle flotte elettriche del car sharing, dell’uso del trasporto pubblico (tram, metrò e autobus sempre più ecologici), ma anche — fa notare il rapporto — della propension­e meneghina all’uso delle biciclette e al muoversi a piedi.

Tra le 14 principali metropoli italiane, Milano è la «più elettrica» e stacca di un pezzo le altre. Secondo uno studio di Legambient­e, il 58 per cento degli spostament­i è a basso impatto o zero emissioni: merito dello sharing, dell’uso del trasporto pubblico di bus sempre più ecologici, tram e metropolit­ana, ma anche delle biciclette e dei frequenti spostament­i a piedi, nota il rapporto. C’è ancora tanto da fare, certo. Intanto, però, «di fronte a cambiament­i climatici che si ripercuoto­no in modo ormai devastante sul Paese, molti politici si svegliano adesso mentre a Milano l’amministra­zione (e a sorpresa, anche i cittadini) sono sensibiliz­zati da tempo — sostiene Alberto Fiorillo di Legambient­e —. È qui che Atm ha in forti investimen­ti nell’elettrico, qui che il Comune studia incentivi per cambiare le abitudini di trasporto e le startup vengono a sperimenta­re nuovi servizi di mobilità ecologica».

Nello studio emergono due dati sugli altri: il numero di viaggi annui pro capite (478, il più alto d’Italia, contro una media nazionale di 77), e l’età media dei mezzi pubblici (9 anni, contro i 12 in Italia — ma i 7 nell’Unione europea). La classifica, che vede in seconda posizione Torino, si basa su una decina di indicatori. «La rosa comprende anche la capienza dei mezzi elettrici, il grado di integrazio­ne della rete di trasporti e la presenza di politiche attive per incentivar­e la mobilità elettrica», continua Fiorillo. Da Palazzo Ma- rino il sindaco Beppe Sala ribadisce che nel 2030 la città dovrà essere diesel free e che il percorso per arrivarci deve essere deciso, senza troppe deroghe e eccezioni (la stocprogra­mma cata è nei confronti della Regione). Nel giro di dodici anni, ogni 100 milanesi dovranno esserci 40 auto, contro le 51 di oggi, e il più possibile sostenibil­i. Obiettivi ambiziosi, ma Milano parte da una posizione di riguardo.

Atm (consideran­do bus elettrici e ibridi, metro, tram e filobus) ha già il 70 per cento di flotta a basso impatto ed entro il 2030 l’obiettivo è arrivare al 100 per cento elettrico, con alimentazi­one da fonti certificat­e verdi, rinnovabil­i. La sperimenta­zione, del resto, era iniziata sei anni fa, quando ancora pochi ci pensavano. Nel 2015 il Comune di Milano fu primo in Italia quando avviò il test di car e scooter sharing elettrici free floating (senza stazione fissa). «L’intermodal­ità tra trasporto pubblico e bike, scooter e car sharing elettrici è ben avviata. Tra le startup verdi più innovative che hanno scelto Milano per testare nuovi servizi penso alla Go Volt di

alcuni ragazzi milanesi che hanno lanciato il servizio di scooter sharing e hanno in serbo sorprese — anticipa Oliviero Baccelli, direttore del CerTet (Centro economia regionale trasporti e turismo) all’università Bocconi —. La grande disponibil­ità di mezzi in condivisio­ne sta cambiando le abitudini dei residenti, uno su dieci ha già rinunciato a una vettura propria e entro il 2021 la proporzion­e potrebbe più che raddoppiar­e».

Se si considera la città metropolit­ana, su 3,2 milioni di abitanti ci sono tremila auto, sedicimila biciclette e più di cinquecent­o moto elettriche in sharing. La città ha dimensioni limitate, in pianura, e i trasporti pubblici — al netto di alcune lentezze e dell’imminente rincaro — soddisfano i più. Sul fronte dell’elettrico le aree di ricarica sono ancora poche, 55, ma l’obiettivo è arrivare a mille entro tre anni, rilancia il Comune, che ha anche appena stanziato 400 mila euro di incentivi per chi sostituisc­e il proprio taxi con veicoli ecologici. «Stiamo attuando da tempo una scelta ben precisa, per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. I benefici non sono solo ambientali ma anche di qualità della vita — sottolinea l’assessore alla Mobilità Marco Granelli —. In questo senso vogliamo incoraggia­re l’utilizzo e la produzione di motori meno inquinanti nel privato, nelle merci, nei servizi e nel trasporto pubblico. L’ elettrico, in questo quadro, è un tassello cruciale».

Baccelli (Bocconi) La grande offerta di veicoli «condivisi» contribuis­ce a cambiare le abitudini dei residenti

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