Lotta al bagarinaggio: un altro licenziamento «Già pronto il ricorso»
Teatro alla Scala
Ha formato la squadra che lo affiancherà alla guida dell’ateneo puntando sulle donne e sui giovani. Nel gruppo di prorettori e delegati le professoresse sono la maggioranza e per la prima volta sono chiamati anche ricercatori e associati, non soltanto ordinari. È il nuovo corso avviato dal rettore Iulm, Gianni Canova, professore di Storia del Cinema e filmologia, che alla sua nomina si era presentato con lo slogan: «L’università non deve più avere al centro i professori ma lo studente». E ieri nel primo giorno del suo mandato ha rilanciato: «Basta con certe logiche baronali e di spartizione». Stessa linea anche nel reclutamento dei docenti: «L’università non deve fornire assistenti ai professori. Chiameremo ricercatori in base alle necessità dei corsi». E poi un richiamo ai professori: «Devono portare il fuoco in aula, contagiare con la passione. Insegnare non significa presentarsi dagli studenti con quattro slide».
Canova, nominato alla fine di luglio e già prorettore vicario con Mario Negri, sarà alla guida dell’università per sei anni. «Rottura e continuità con il passato», dice. Sottolinea i traguardi raggiunti, dalle immatricolazioni raddoppiate negli ultimi quattro anni, ai bilanci in attivo, al campus che cresce. «Puntiamo ad andare avanti ma sulla qualità non sui numeri, perché abbiamo settemila studenti e di più non possiamo accoglierne, quest’anno ne abbiamo respinti centinaia». Fa il punto su più capitoli e il primo è l’introduzione del test d’ingresso: «Necessario. Le domande sono più numerose dei posti e la selezione deve essere in base al merito».
Poi i progetti sulla sede: «Lo scorso anno l’apertura della cascina Moncucco, ma servono ancora residenze, stiamo chiudendo un accordo con la Veneranda Fabbrica del Duomo per altri immobili in zona Darsena e un’altra trattativa è aperta nell’area adiacente al campus». La nuova offerta sui corsi: «Apriamo altri Dottorati di ricerca e il corso in Relazioni Pubbliche sarà offerto anche in inglese». Presenta il piano per l’internazionalizzazione: arrivata la lettera di licenziamento per un addetto alla biglietteria della Scala, nuovo atto nella «lotta al bagarinaggio» che aveva già portato al licenziamento di altri due lavoratori della biglietteria nel corso dell’ultimo anno. L’ultimo licenziato sta organizzando il ricorso sul provvedimento, anche perché la lettera arrivata un paio di settimane fa (al rientro da un periodo di assenza) è datata 22 dicembre 2017. Già uno dei licenziati aveva presentato ricorso, ottenendo un risarcimento ma senza reintegro. Delle novità «anti-bagarini» ha accennato anche il sindaco Giuseppe Sala nell’incontro avuto con i sindacati del teatro nei giorni scorsi, insieme al sovrintendente Alexander Pereira. «Nelle due direzioni — spiega il rettore —. Agli studenti stranieri proponiamo due mesi intensivi con corsi non soltanto di lingua ma anche di cultura italiana». Poi l’impegno sulle borse di studio: «Ne garantiremo almeno cinquecento». E sulle rette: «Siamo un ateneo privato e per tante famiglie sono sempre troppo alte ma abbiamo rivisto le fasce di reddito per agevolare un maggior numero di studenti».
Canova pensa anche ad altri aiuti, il venti per cento di sconto alle matricole che hanno preso cento all’esame di maturità e borse di studio pagate dagli «alumni» dell’ateneo e a loro intitolate: «Chiediamo ai laureati Iulm di sostenere una matricola, che poi farà lo stesso». E fra i nuovi progetti dell’università, che si prepara a festeggiare i 50 anni, il rettore annuncia anche l’apertura di una sede Iulm a Roma, «con un corso di Marketing per il cinema».
Ieri intanto Canova, che quest’anno tiene un corso su Hitchcock e un altro sull’immaginario del potere nel cinema italiano, ha presentato la squadra, le donne sono otto su tredici e lui sottolinea: «Una rivoluzione era necessaria
Il programma
Le lezioni di Relazioni pubbliche anche in inglese. Garantite 500 borse di studio
anche allo Iulm, i numeri sono drammatici, l’accesso alla carriera è differente: su 21 professori ordinari abbiamo soltanto tre donne». Fra i prorettori poi entrano anche due associati e per la prima volta nel gruppo dei delegati anche tre ricercatori.