Poco social tanta privacy Higuain lo vedi a Brera per la pizza con la bufala
Se sfogliando la bacheca Instagram di Mauro Icardi e soprattutto della super-social consorte Wanda si individuano subito indizi di una vita all’insegna di piscine con vista su San Siro e feste di compleanno per i bambini da mille e una notte, sull’esistenza fuori dal campo di Gonzalo Higuain è assai più complesso scovare indicazioni.
Gelosissimo della privacy, il Pipita che a Milano ha fraternizzato subito con i giocatori di lingua spagnola — da Reina suo compagno al Napoli, a Biglia collega nell’Albiceleste — , viveva fino a poco tempo fa in via Ippodromo, a due passi dallo stadio. Poteva così sfruttare i passaggi in macchina dei vicini di casa, Suso e Musacchio, per arrivare a Milanello. «Quanto parla il Pipita, di mattina sono mezzo addormentato», si lamentava scherzosamente lo spagnolo qualche settimana fa. Da poco Higuain si è trasferito in una villa sul lago di Como dove ha condotto le donne della sua vita: la fidanzata argentina Lara Wechsler, conosciuta ai tempi del Real Madrid, persa dopo il passaggio alla Juventus ma poi ritrovata, e la piccola Alma di pochi mesi. Se negli anni bianconeri, Higuain era amante della movida milanese — avvistato più volte in città con Dybala e Dani Alves, spesso all’Old Fashion — ora sembra condurre una vita più ritirata. Il locale che frequenta con maggior assiduità è il Porteño Arena, ristorante covo degli argentini a Milano. Qualche volta è stato pizzicato in Brera a caccia di pizze napoletane doc e mozzarelle di bufala, di cui è ghiotto. Esibisce i nomi di Alma e Lara anche sui parastinchi che, nonostante l’usura, cambia forse per scaramanzia poco volentieri. Quando viaggia in aereo con la squadra siede in ultima fila e con Josè Mauri e Reina partono sfide interminabili sui tablet a Parchis, un gioco da tavolo dove i partecipanti devono portare tutte le pedine nella casella centrale. Pare che le urla del Pipita, poco incline a perdere, si sentano anche nelle prime fila del volo.
Il primo posto che, da milanista, ha conosciuto della città è stato l’hotel Westin Palace a due passi dalla Stazione Centrale dove ad accoglierlo c’erano centinaia di tifosi e nel quale ha trascorso la prima notte da nueve del Milan (la mattina seguente si sottopose alla clinica la Madonnina alle visite mediche). È amante del mate, bevanda di cui sono ghiotti anche gli altri sudamericani della rosa che ora, dopo la partenza di Paletta, a turno si occupano della preparazione. Sui social non si scorgono suoi scorci milanesi: per ora bastano e avanzato i selfie da San Siro.