Corriere della Sera (Milano)

Pagamenti in nero e farmaci scaduti La villa era una casa di riposo abusiva

Luino, immobile sequestrat­o. Ospitava una decina di pazienti. Due indagati

- Di Andrea Camurani

VARESE Il parquet in ciliegio e la veranda. L’ampio ingresso, e la vetrata di quello che può sembrare a prima vista un giardino d’inverno, come tanti se ne incontrano nelle lussuose dimore di lago. Addirittur­a un salotto dove campeggia un grande camino. Immagini che, in assenza delle divise della Finanza, apparirebb­ero come le pertinenze di un normale interno d’abitazione privata e che invece da almeno prima dell’estate scorsa ospitavano una casa di riposo abusiva.

Siamo a Luino, sul Lago Maggiore e l’immobile di pregio con vista lago era il luogo scelto da un cinquanten­ne italiano per stabilire il ricovero scoperto dai finanzieri che ospitava una decina di anziani, alcuni con patologie di natura neurologic­a, assistiti in un ambiente del tutto privo dei requisiti di legge. Per le autorità sanitarie la struttura non esisteva; per quelle tributarie nemmeno, poiché tutte le transazion­i avvenivano «in nero», a partire dalle rette mensili che oscillavan­o, secondo gli investigat­ori, attorno ai 2.000 euro e saldate anche in contanti per non lasciare traccia. I militari della compagnia luinese hanno attivato mesi fa una specifica indagine nata dall’incrocio di alcuni valori sospetti figuranti nei database delle fiamme gialle e che hanno permesso di risalire al gestore della struttura, con precedenti specifici e privo di una formazione medica adeguata, che secondo quanto emerso preparava le medicine per gli ignari anziani che poi venivano somministr­ate agli ospiti dalle due donne operanti nella struttura. In un caso si trattava di una un’ope- Tutte le notizie di cronaca e gli aggiorname­nti in tempo reale sul sito Internet del «Corriere» milano. corriere.it ratrice socio sanitaria italiana, ma nell’altro di una badante ucraina che non parlava una sola parola della nostra lingua, irregolare sul territorio nazionale .

Per il momento le persone indagate sono due: il gestore della struttura e l’operatrice socio sanitaria e ad entrambi è contestato il reato di «abusivo esercizio di una profession­e». Gli anziani sono stati trovati in discrete condizioni fisiche, alcuni comodament­e adagiati nelle proprie stanze da letto, altri in spazi appositame­nte ricavati all’interno della villa, come il caso di un ospite per il quale era stata allestita una stanza nella sala da biliardo.

Il piano terreno era abitato dagli uomini e quello superiore dalle signore, ma i livelli della villa non erano collegati tra loro da monta scale, i bagni non erano a norma e durante le perquisizi­oni è stata trovata una grande quantità di medicine, molte conservate ben oltre la data di scadenza. Niente cartelle cliniche, niente ricette mediche: sul comodino di un paziente è stato persino trovato un promemoria scritto a mano con gli orari di assunzione dei medicinali risalente a diversi anni fa. L’immobile è stato sottoposto a sequestro, assieme ai farmaci. Le indagini coordinate dalla procura di Varese sono ancora in corso.

Il blitz

Le «infermiere»

Una donna italiana e una badante ucraina, irregolare, che conosce solo la sua lingua

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