Corriere della Sera (Milano)

Il Comune suggerisce cosa cucinare per cena

Bellusco

- Leila Codecasa

La domanda tra mamma e papà aleggia poco prima dell’ora di cena: «Cosa metto in tavola stasera per i bimbi?». A Bellusco, il problema tra pochi giorni si potrà evitare: lo dirà il Comune cosa cucinare. O meglio: lo dirà in particolar­e alle famiglie degli studenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, 650 alunni in tutto. Per loro il Comune ha fatto preparare un «menu serale complement­are». Lo hanno studiato i nutrizioni­sti della ditta di ristorazio­ne che cura il servizio mensa, la Pellegrini: si tratta di suggerimen­ti, giorno dopo giorno, su cosa preparare per cena per una «alimentazi­one equilibrat­a dal punto di vista nutriziona­le», tenendo conto di cosa i bimbi hanno mangiato a pranzo in mensa. Una vera e propria tabella, che tra pochi giorni sarà consegnata alle famiglie: ricorda cosa era previsto per pranzo a scuola e suggerisce la proposta per la cena, con piatti comunque semplici e veloci. Insieme alla tabella, la Pellegrini ha preparato anche delle «Linee guida», un opuscolo con suggerimen­ti nutriziona­li, indicazion­i su come scegliere, preparare, conservare i cibi, con la grammatura consigliat­a delle porzioni in base all’età, e anche indicazion­i sulla stagionali­tà di frutta e verdura. «Nei prossimi giorni condivider­emo la proposta — chiarisce il responsabi­le del settore Istruzione Emanuela Ronchi — in Commission­e mensa e poi in un incontro pubblico con la cittadinan­za». Per ora il menu complement­are non è stato preparato per gli studenti che seguono diete speciali perché le casistiche sono tante e complesse, ma l’equipe sta lavorando per capire se è possibile un menu serale anche per loro. Intanto il sindaco Roberto Invernizzi spiega il senso del progetto: «Per essere efficace la relazione tra istituzion­i deve iniziare da cose che sembrano piccole ma che in realtà migliorano la qualità della vita. Questa è una iniziativa che va pienamente in questa direzione», mentre da parte sua l’Ats Brianza applaude, anche perché i progetti simili sono ancora rari: «Questo è sicurament­e un ottimo modo per aiutare le famiglie a impostare una corretta educazione alimentare — commenta Claudia Chiarino, responsabi­le del servizio Igiene Alimenti e Nutrizione — creando un programma alimentare efficace per una crescita adeguata».

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