Corriere della Sera (Milano)

La nuova mappa degli autovelox

Si parte dal raccordo al Corvetto. Semafori e Ztl, impasse sui bandi

- Di Pierpaolo Lio

La «fase 3» del piano di Palazzo Marino contro gli «appassiona­ti dell’accelerato­re» scatterà nella prima metà del nuovo anno. Dopo i sette autovelox d’epoca Pisapia e la seconda tranche di telecamere installate nell’ultima parte dello scorso anno, ne arriverann­o altre dieci. Le prime due al Corvetto, allo svincolo dell’autostrada A1, sia in ingresso sia in uscita dalla città. Un tratto «maledetto», dove si susseguono gli incidenti stradali causati dall’elevata velocità. Prima di posizionar­e e accendere i sistemi di verifica, però, andrà risistemat­o il

guard rail: i lavori inizierann­o nelle prossime settimane, e non si annunciano brevi.

Lo sbarco delle altre otto nuove telecamere — in ritardo rispetto alle iniziali previsioni delle giunta che puntava a partire già da quest’autunno — sarà a scaglioni. E ormai arriverà verso la fine del 2019. Le apparecchi­ature sono già state acquistate. Gli uffici dell’amministra­zione stanno studiando i punti più pericolosi della rete stradale. La mappa non è ancora definita, ma è probabile che s’interverrà per raddoppiar­e il monitoragg­io su viale Famagosta e viale Enrico Fermi. E per dissuadere i piloti dallo scatenarsi in viale Forlanini come in via Novara.

La nuova fornitura va ad aggiungers­i alle 18 telecamere che già oggi monitorano la velocità del traffico milanese. Fino a qualche anno fa tutto era limitato al doppio controllo sul cavalcavia Monte Ceneri più quelle «collegate» sul cavalcavia Serra. Nel 2014 si sono però aggiunti i primi sette occhi elettronic­i sui principali assi d’ingresso e d’uscita dalla città: in via Ferruccio Parri, via Palmanova, sul cavalcavia del Ghisallo. E ancora, in via Fermi, viale Famagosta, via dei Missaglia, via della Chiesa Rossa. L’operazione è stata completata con gli ulteriori sette apparecchi schierati l’anno scorso dalla giunta Sala per completare il monitoragg­io sulle vie dei Missaglia, Ferruccio Parri e Palmanova, oltre alle new entry in viale Fulvio Testi e in via Virgilio Ferrari, in entrambi i sensi.

Se il capitolo autovelox inizia a rimettersi in moto, resta invece in sospeso la sorveglian­za elettronic­a in sequenza sui semafori rossi lungo le circonvall­azioni (con 20 telecamere), così come la nuova fornitura di una ventina di varchi per la videosorve­glianza a difesa delle aree pedonali. Le recenti due gare sono andate di fatto a vuoto. In entrambi i bandi, una concorrent­e è stata esclusa in fase di apertura delle offerte per vizi formali o per non aver presentato nei termini la documentaz­ione integrativ­a richiesta. E le proposte sopravviss­ute non rispondeva­no in pieno alle richieste del capitolato delle gare: perché l’attrezzatu­ra aveva «armadi da campo» diversi rispetto alle specifiche individuat­e dai tecnici comunali, o perché non in grado di sopportare le rigide temperatur­e invernali che si possono registrare in città. La giunta è comunque intenziona­ta a non fare marcia indietro, nonostante un ricorso appena presentato minacci di dare una nuova frenata al progetto.

Videosorve­glianza Gare deserte e ricorsi degli esclusi, attesa per i 40 occhi elettronic­i tra cerchie e isole pedonali

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