La nuova mappa degli autovelox
Si parte dal raccordo al Corvetto. Semafori e Ztl, impasse sui bandi
La «fase 3» del piano di Palazzo Marino contro gli «appassionati dell’acceleratore» scatterà nella prima metà del nuovo anno. Dopo i sette autovelox d’epoca Pisapia e la seconda tranche di telecamere installate nell’ultima parte dello scorso anno, ne arriveranno altre dieci. Le prime due al Corvetto, allo svincolo dell’autostrada A1, sia in ingresso sia in uscita dalla città. Un tratto «maledetto», dove si susseguono gli incidenti stradali causati dall’elevata velocità. Prima di posizionare e accendere i sistemi di verifica, però, andrà risistemato il
guard rail: i lavori inizieranno nelle prossime settimane, e non si annunciano brevi.
Lo sbarco delle altre otto nuove telecamere — in ritardo rispetto alle iniziali previsioni delle giunta che puntava a partire già da quest’autunno — sarà a scaglioni. E ormai arriverà verso la fine del 2019. Le apparecchiature sono già state acquistate. Gli uffici dell’amministrazione stanno studiando i punti più pericolosi della rete stradale. La mappa non è ancora definita, ma è probabile che s’interverrà per raddoppiare il monitoraggio su viale Famagosta e viale Enrico Fermi. E per dissuadere i piloti dallo scatenarsi in viale Forlanini come in via Novara.
La nuova fornitura va ad aggiungersi alle 18 telecamere che già oggi monitorano la velocità del traffico milanese. Fino a qualche anno fa tutto era limitato al doppio controllo sul cavalcavia Monte Ceneri più quelle «collegate» sul cavalcavia Serra. Nel 2014 si sono però aggiunti i primi sette occhi elettronici sui principali assi d’ingresso e d’uscita dalla città: in via Ferruccio Parri, via Palmanova, sul cavalcavia del Ghisallo. E ancora, in via Fermi, viale Famagosta, via dei Missaglia, via della Chiesa Rossa. L’operazione è stata completata con gli ulteriori sette apparecchi schierati l’anno scorso dalla giunta Sala per completare il monitoraggio sulle vie dei Missaglia, Ferruccio Parri e Palmanova, oltre alle new entry in viale Fulvio Testi e in via Virgilio Ferrari, in entrambi i sensi.
Se il capitolo autovelox inizia a rimettersi in moto, resta invece in sospeso la sorveglianza elettronica in sequenza sui semafori rossi lungo le circonvallazioni (con 20 telecamere), così come la nuova fornitura di una ventina di varchi per la videosorveglianza a difesa delle aree pedonali. Le recenti due gare sono andate di fatto a vuoto. In entrambi i bandi, una concorrente è stata esclusa in fase di apertura delle offerte per vizi formali o per non aver presentato nei termini la documentazione integrativa richiesta. E le proposte sopravvissute non rispondevano in pieno alle richieste del capitolato delle gare: perché l’attrezzatura aveva «armadi da campo» diversi rispetto alle specifiche individuate dai tecnici comunali, o perché non in grado di sopportare le rigide temperature invernali che si possono registrare in città. La giunta è comunque intenzionata a non fare marcia indietro, nonostante un ricorso appena presentato minacci di dare una nuova frenata al progetto.
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