CIVISMO IN POCHE PAROLE
Se inseguire un pirata della strada è un atto coraggioso, convincerlo a vergognarsi per una fuga vigliacca lo è ancora di più. Perché non è facile affrontare chi non si conosce con la forza gentile della persuasione e invitarlo a tornare sui suoi passi, rischiando una reazione imprevista. Gabriele, il fattorino che giovedì sera ha dato una lezione di responsabilità all’automobilista che ha travolto una ragazza in corso Lodi, è il testimone di quel civismo esemplare che vale la pena sottolineare. Non ha cercato il gesto spaccone, non ha detto «adesso gliela faccio vedere io». Ha fatto una cosa semplice, non eroica ma piuttosto di un alto valore educativo. Ha guardato in faccia un uomo smarrito, colpevole di omissione di soccorso, e gli ha detto: «Ma che fai? Devi tornare indietro». Indietro c’era una ragazza travolta mentre attraversava e il piccolo gruppo dei soccorritori. Milano è ricca di persone che fanno del proprio dovere civico una scelta di vita. Spesso lo fanno in silenzio, altre volte finiscono per essere una notizia di cronaca. Tre giorni dopo il premio Giorgio Ambrosoli, dedicato alla virtù civica e al valore della testimonianza, ecco la storia di Gabriele: è riuscito a dare un esempio di altruismo e generosità mettendosi in gioco due volte. Non voltandosi dall’altra parte davanti a una ragazza ferita e a un inseguitore che fugge. Evitando uno scontro ravvicinato con la semplicità di poche parole: che non hanno ferito, hanno toccato una coscienza.