«Sì ai Navigli aperti Metrò e Scali Fs per alzare il livello»
«Il nostro modello è europeo. Ingegneria e progresso non si fermano». E a sua volta, Milano deve essere il punto di riferimento e la locomotiva del resto d’Italia anche sul tema delle grandi opere. «C’è chi dice che ci stacchiamo dall’Italia, ma io penso che facciamo da traino» spiega Bruno Finzi, presidente dell’Ordine degli ingegneri del capoluogo lombardo. Partiamo da un esempio recente, l’alleanza MilanoMonza per il prolungamento della linea M5. Serve?
«Sì, a livello di infrastrutture c’è ancora molto da fare per adeguarci alle altre grandi città. Le metropolitane devono servire l’hinterland. Per questo sono d’accordo anche sulla Circle line, l’anello ferroviario che abbraccerà Milano e sulla futura M6». Addirittura un’altra linea? «Un progetto di cui si è già parlato, per unire il Nord Ovest della città con via Ripamonti e i nuovi sviluppi immobiliari. D’altra parte o si lavora sulle infrastrutture o si rimane isolati dall’Europa, per questo è importante la Tav anche per Milano».
E se non si facesse? «L’ingegneria è al servizio delle scelte politiche. Il no alla Tav sarebbe un suicidio. Le decisioni prese in questi anni a Milano mi sembrano invece coraggiose e oculate».
C’è un altro cantiere di cui si discute in città, quello dei Navigli, che suscita entusiasmi e perplessità. Il punto di vista da ingegnere qual è?
«A mio avviso bisogna vedere il progetto come un’operazione di ricucitura. In passato il reticolo di canali a Nord Ovest confluiva nella Darsena e nel reticolo Sud. La tubazione che riconnetterà la Martesana con la Darsena riporterà acqua pulita in quel bacino. Ne gioveranno sia l’agricoltura sia gli impianti che sfruttano quell’acqua».
E lo scoperchiamento dei tratti storici?
«Non può che giovare al turismo e alla vivibilità dei quartieri interessati. Ci sarà una rivalutazione dei negozi e delle proprietà immobiliari affacciate sui Navigli». Quali altre aree assumeranno valore?
«Gli ex Scali ferroviari, che saranno pienamente connessi con la città e le ex periferie. Milano si espande ma punta anche sulla rigenerazione urbanistica».