Gli inquilini non se ne vanno Proprietaria vive da sfrattata
Renata Fontanelli conosce bene le aule del tribunale di Milano: da cronista ha raccontato per circa tre anni il processo Mani Pulite per il Manifesto. Oggi, 25 anni dopo, si ritrova suo malgrado a bazzicare le stanze della sezione sfratti. Al centro della vicenda una occupazione di fatto che però ha il volto rispettabile di un amministratore delegato di una nota compagnia internazionale di assicurazioni e una manager in carriera che, raggiunti telefonicamente dal Corriere, preferiscono non commentare i fatti. Dall’altra parte Fontanelli che, per necessità, da un anno e mezzo attende di riprendere possesso della propria abitazione da cui però i due inquilini non intendono uscire nonostante il giudice civile a settembre abbia intimato loro il rilascio dell’immobile. La storia è paradossale: a marzo di 4 anni fa Fontanelli decide di affittare l’appartamento in via Bixio a due coniugi per trasferirsi con i cinque figli minorenni e il marito delle seconde nozze in zona Porta Venezia. Un anno e mezzo dopo il marito però la lascia e la donna rimane sola senza riuscire a pagare l’affitto. A gennaio 2016 avvisa i suoi inquilini di voler tornare nella sua casa e loro assicurano di impegnarsi per trovare una nuova abitazione, ma la coppia non abbandona l’immobile. Fontanelli chiama un mediatore per risolvere la controversia provando a indicare agli inquilini un appartamento simile in via Ramazzini, dove vive in quei mesi o in alternativa di alzare il canone di affitto, ma non si raggiunge un accordo. Si approda così in tribunale a marzo di quest’anno e a fine giugno il giudice Marco Manunta emette un’ordinanza esecutiva che dispone il rilascio dell’immobile da parte dei coniugi a partire dal 15 settembre. Nulla però si muove. A luglio Fontanelli trasloca da via Ramazzini portando mobili e ricordi in un magazzino di Sesto San Giovanni e a fine settembre si trasferisce in un albergo di Sesto gestito da un amico che offre ospitalità. Nel frattempo un figlio ha un incidente. «Necessita di un intervento di chirurgia ricostruttiva, ma dove gli faccio fare la convalescenza?», si interroga la donna che accudisce due genitori invalidi. «Non ho più neppure un indirizzo per la posta che mi viene rispedita come sconosciuta. E non posso farmi residente in casa mia in via Bixio». Fontanelli è oggi di fatto una senza fissa dimora.