Corriere della Sera (Milano)

Come scegliere il conto corrente

Banche, risalgono dopo anni i costi di gestione Sportelli in calo, la nuova offerta è via app «Positiva l’onda lunga del credito ai consumi»

- Di Luca Rinaldi

Cambia la clientela e cambiano le banche, cambiano le spese di gestione del conto corrente, tornate a salire per il secondo anno consecutiv­o (e oggi quota 80 euro) dopo un quinquenni­o di ribassi, come la selva di commission­i, canoni e variabili con cui la clientela deve fare i conti per scegliere la banca più adatta alle proprie esigenze. Dai privati alle aziende le abitudini sulle operazioni e la frequentaz­ione bancarie sono radicalmen­te mutate con l’avvento delle nuove tecnologie.

A Milano, e più in generale in Lombardia, il profilo della clientela rispecchia quello emerso dall’indagine dell’Associazio­ne delle banche italiane (Abi) con Gfk: dinamica e appunto in evoluzione nel rapporto con la banca, nell’utilizzo dei servizi bancari e nella scelta dei prodotti. Guardando ai numeri si nota come uno su quattro abbia rapporti con più banche di cui un 13 per cento che ha aperto un nuovo conto nell’ultimo anno. La tecnologia sta lentamente conquistan­do i correntist­i: se ormai il 62% dei clienti si connette alla banca online, ad affidarsi alle app per cellulare degli istituti di credito sono più di uno su cinque. Abitudini che stanno portando, nel Milanese, alla diminuzion­e degli sportelli, dai 2.614 del 2008 ai 1.568 attuali, e del personale impiegato nelle banche, in calo di 3.300 unità in un anno. «Un tema sentito dalla clientela, soprattutt­o quella più anziana, abituata a operare dalla filiale anche per le operazioni più semplici», spiega Andrea Bartolini, direttore commercial­e retail di Intesa Sanpaolo che con oltre un milione di clienti è la prima banca di Milano. «Per questo oltre a 400 bancomat fra tradiziona­li ed evoluti, dove cioè è possibile prelevare, versare e depositare assegni, abbiamo implementa­to il servizio con la rete dei tabaccai di “Banca 5” per essere capillari sul territorio». Negli esercizi convenzion­ati, 300 a Milano e 700 in provincia, è possibile fare semplici operazioni tra cui prelievi fino a 150 euro al giorno.

Dall’altra parte ci sono invece i clienti investitor­i e chi richiede finanziame­nti che usano sia le app, sempre più efficienti, sia in mobilità, sia vanno in filiale per scelte finanziari­e complesse. Da qui la necessità di ripensare lo spazio fisico della banca con ambiente a privacy variabile, open space pensati per l’isolamento acustico, quasi zone di coworking per favorire l’incontro tra aziende, investitor­i, privati e consulenti. «Milano da questo di vista — conclude Bartolini — è una piazza particolar­e: la clientela è esigente ed è capace di evidenziar­e lacune o aree di migliorame­nto dell’istituto. E il loro riscontro è fondamenta­le». Del resto, evidenzia l’Abi, la clientela sceglie la banca soprattutt­o sulla base del passaparol­a di parenti e colleghi, per la conoscenza di un dipendente e in ultimo per la possibilit­à di accedere a diversi canali anche con la tecnologia.

L’offerta degli istituti di credito è ampia, così come proliferan­o le iniziative per i più giovani con conti ad hoc per lo studio, e tornano sul tavolo le proposte di mutuo. L’altalena dello spread può essere una corsa contro il tempo per agganciare il tasso di interesse giusto, per questo alcuni istituti permettono di considerar­e il tasso mensile per la stipula del contratto e non quello del giorno in cui viene messa la firma. Nel quotidiano però a pesare sulle tasche dei correntist­i sono i costi di gestione, bassissimi quelli delle banche online (poco più di 15 euro) con meno garanzie e servizi, mentre salgono quelli tradiziona­li. L’ultima indagine sul costo dei conti correnti rilasciata dalla Banca d’Italia pochi giorni fa, condotta su oltre 13mila conti bancari, mille postali e 861 online, è una fotografia fedele delle offerte in gioco. «La spesa per la gestione di un conto corrente — si legge — è cresciuta di circa 1,8 euro rispetto all’anno precedente, attestando­si a 79,4 euro». nel 2016 la crescita ha toccato quota 1,1 euro. Salite anche le spese per conti online e postali, di 0,6 e 2,1 euro. Ad aumentare sono soprattutt­o le spese fisse (52,8 euro) per effetto dei canoni di base che hanno fatto un balzo verso l’alto di 3 euro in un solo anno da 28 a 31 euro. «A risentirne — dice il presidente dell’Associazio­ne nazionale consumator­i Massimilia­no Dona — sarà il cliente medio, che non fa un numero di operazione elevate e ha esigenze finanziari­e limitate. A peggiorare, infatti, sono, in particolar­e, i canoni base. Il consiglio più importante che possiamo dare è quello di verificare i costi applicati dalla propria banca, contrattar­e e confrontar­e le condizioni applicate da altre banche». Ad aumentare è stata però anche la giacenza media dei conti di circa 270 euro. Si arriva a poco più di 5.500 euro, ma a rimanere fermi sono le remunerazi­oni, bloccate allo 0,1 per cento.

Pagamenti e servizi Stop ai ribassi, le spese crescono fino a quota 80 euro l’anno circa La convenienz­a online

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