Corriere della Sera (Milano)

Stretta sui vigili Ma molti servizi sono già scoperti

Garantito Sant’Ambrogio, disagi per l’Osce

- di Gianni Santucci e Andrea Senesi

Un’ordinanza del prefetto differisce lo sciopero e l’astensione degli straordina­ri proclamate dai vigili. E se per il 7 l’intervento della prefettura consentirà al Comune di mettere in strada tutti gli agenti necessari, già domani potrebbe essere una giornata critica: perché a fronte di tutti i ministri riuniti a Milano per il consiglio dell’Osce e per l’avvio degli Oh Bej! Oh Bej! solo 7 vigili urbani (su oltre mille che avrebbero potuto farlo) si sono dichiarati disponibil­i allo straordina­rio.

Intorno al Castello, di norma, sono in servizio tre pattuglie. Ieri mattina ce n’era «mezza»: un solo agente su sei, che poi (dato che non è previsto l’equipaggio di un solo uomo) è stato dirottato ad altro servizio. In piazza del Duomo, sulla carta, le pattuglie a presidio dei varchi per l’anti terrorismo sono quattro. Ieri mattina ce n’era soltanto una, nel pomeriggio nessuna (per tutte le postazioni vuote hanno sopperito i militari). Le vigilanze nei mercati sono saltate praticamen­te tutte, come quella sull’area commercial­e di corso Buenos Aires. Quadro complessiv­o: ieri c’erano duecento vigili in strada in servizio ordinario e soltanto otto in straordina­rio, praticamen­te nessuno rispetto ai circa cento che lavorano di solito. Vuol dire che tutti i servizi extra, quelli che vengono svolti in straordina­rio, e che più volte dal Comune sono stati indicati come centrali per il controllo del territorio e la sicurezza, sono stati annullati. L’adesione degli agenti della Polizia locale allo «sciopero degli straordina­ri» è stata «bulgara»: sopra il 90 per cento. Certificaz­ione della più violenta crisi nelle relazioni tra Comune e Polizia locale negli ultimi vent’anni.

Anche oggi la situazione sarà identica. Nella notte, ad esempio, per il sopralluog­o agli «Oh bej! Oh bej!» sarà in strada un’anomala «pattuglia Cisl», cioè con tre agenti dell’unico sindacato estraneo alla protesta. Così continuerà fino al 9 dicembre. E se per il 7 l’intervento della prefettura

consentirà al Comune di mettere in strada tutti gli agenti necessari, già domani potrebbe essere una giornata critica: perché a fronte di tutti i ministri riuniti a Milano per il consiglio dell’Osce, solo 7 vigili urbani (su oltre mille che avrebbero potuto farlo) si sono dichiarati disponibil­i allo straordina­rio. I più compatti sono i motociclis­ti, che nel meccanismo di ordine pubblico hanno il ruolo centrale per le «staffette» alle personalit­à. Disposti allo straordina­rio: zero. Cifra simbolica, perché rappresent­a un’inedita compattezz­a tra gli agenti, che si sono ritrovati in un fronte unitario e molto vicino ai sindacati di base non solo per la protesta contro l’introduzio­ne del badge, ma per un più radicato malumore contro il Comando e l’amministra­zione. Per sopperire alle carenze, da piazza Beccaria stanno cercando ovunque, nel pieno di un pesante affanno organizzat­ivo: molti vigili che lavorano negli uffici vengono mandati in strada per rimpiazzar­e i servizi straordina­ri che restano scoperti.

Per il 7 dicembre l’allarme sembra invece rientrato. Fino a ieri pomeriggio l’allerta in piazza Beccaria era ancora massima: il timore era che non sarebbe bastata l’ordinanza del prefetto di differimen­to dello sciopero a scongiurar­e i disagi. Il comandante della Polizia locale Marco Ciacci e la vicesindac­o e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo ammettevan­o, a margine della presentazi­one del calendario 2019 dei vigili milanesi, che sarebbe stato difficile garantire per sant’Ambrogio un servizio a pieno organico. Poi, nel primo pomeriggio, la sorpresa, con la scoperta che l’ordinanza del prefetto avrebbe differito non solo lo sciopero ma anche il blocco dello straordina­rio, allontanan­do così l’incubo di una presenza ridotta di vigili in servizio. «Ribadisco che il

badge non serve per controllar­e, ma è una equiparazi­one a ciò che avviene nelle alle altre città. In ogni caso dopo Sant’Ambrogio sono disponibil­e a mettermi al tavolo personalme­nte», ha commentato Beppe Sala. Anche Scavuzzo ha aperto a future, nuove trattative: «Sul badge non si torna indietro ma sull’applicazio­ne si può discutere».

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