Stretta sui vigili Ma molti servizi sono già scoperti
Garantito Sant’Ambrogio, disagi per l’Osce
Un’ordinanza del prefetto differisce lo sciopero e l’astensione degli straordinari proclamate dai vigili. E se per il 7 l’intervento della prefettura consentirà al Comune di mettere in strada tutti gli agenti necessari, già domani potrebbe essere una giornata critica: perché a fronte di tutti i ministri riuniti a Milano per il consiglio dell’Osce e per l’avvio degli Oh Bej! Oh Bej! solo 7 vigili urbani (su oltre mille che avrebbero potuto farlo) si sono dichiarati disponibili allo straordinario.
Intorno al Castello, di norma, sono in servizio tre pattuglie. Ieri mattina ce n’era «mezza»: un solo agente su sei, che poi (dato che non è previsto l’equipaggio di un solo uomo) è stato dirottato ad altro servizio. In piazza del Duomo, sulla carta, le pattuglie a presidio dei varchi per l’anti terrorismo sono quattro. Ieri mattina ce n’era soltanto una, nel pomeriggio nessuna (per tutte le postazioni vuote hanno sopperito i militari). Le vigilanze nei mercati sono saltate praticamente tutte, come quella sull’area commerciale di corso Buenos Aires. Quadro complessivo: ieri c’erano duecento vigili in strada in servizio ordinario e soltanto otto in straordinario, praticamente nessuno rispetto ai circa cento che lavorano di solito. Vuol dire che tutti i servizi extra, quelli che vengono svolti in straordinario, e che più volte dal Comune sono stati indicati come centrali per il controllo del territorio e la sicurezza, sono stati annullati. L’adesione degli agenti della Polizia locale allo «sciopero degli straordinari» è stata «bulgara»: sopra il 90 per cento. Certificazione della più violenta crisi nelle relazioni tra Comune e Polizia locale negli ultimi vent’anni.
Anche oggi la situazione sarà identica. Nella notte, ad esempio, per il sopralluogo agli «Oh bej! Oh bej!» sarà in strada un’anomala «pattuglia Cisl», cioè con tre agenti dell’unico sindacato estraneo alla protesta. Così continuerà fino al 9 dicembre. E se per il 7 l’intervento della prefettura
consentirà al Comune di mettere in strada tutti gli agenti necessari, già domani potrebbe essere una giornata critica: perché a fronte di tutti i ministri riuniti a Milano per il consiglio dell’Osce, solo 7 vigili urbani (su oltre mille che avrebbero potuto farlo) si sono dichiarati disponibili allo straordinario. I più compatti sono i motociclisti, che nel meccanismo di ordine pubblico hanno il ruolo centrale per le «staffette» alle personalità. Disposti allo straordinario: zero. Cifra simbolica, perché rappresenta un’inedita compattezza tra gli agenti, che si sono ritrovati in un fronte unitario e molto vicino ai sindacati di base non solo per la protesta contro l’introduzione del badge, ma per un più radicato malumore contro il Comando e l’amministrazione. Per sopperire alle carenze, da piazza Beccaria stanno cercando ovunque, nel pieno di un pesante affanno organizzativo: molti vigili che lavorano negli uffici vengono mandati in strada per rimpiazzare i servizi straordinari che restano scoperti.
Per il 7 dicembre l’allarme sembra invece rientrato. Fino a ieri pomeriggio l’allerta in piazza Beccaria era ancora massima: il timore era che non sarebbe bastata l’ordinanza del prefetto di differimento dello sciopero a scongiurare i disagi. Il comandante della Polizia locale Marco Ciacci e la vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo ammettevano, a margine della presentazione del calendario 2019 dei vigili milanesi, che sarebbe stato difficile garantire per sant’Ambrogio un servizio a pieno organico. Poi, nel primo pomeriggio, la sorpresa, con la scoperta che l’ordinanza del prefetto avrebbe differito non solo lo sciopero ma anche il blocco dello straordinario, allontanando così l’incubo di una presenza ridotta di vigili in servizio. «Ribadisco che il
badge non serve per controllare, ma è una equiparazione a ciò che avviene nelle alle altre città. In ogni caso dopo Sant’Ambrogio sono disponibile a mettermi al tavolo personalmente», ha commentato Beppe Sala. Anche Scavuzzo ha aperto a future, nuove trattative: «Sul badge non si torna indietro ma sull’applicazione si può discutere».