Corriere della Sera (Milano)

Il «Sacro Sud» di Enzo Avitabile alla Triennale

Stasera

- Paolo Carnevale

«Sacro», come esperienza spirituale e musicale personale e «Sud», non inteso come posizione geografica, ma come una fede che vive nella strada, nel popolo. È il «Sacro Sud» di Enzo Avitabile, che va in scena stasera alla Triennale (viale Alemagna 6, ore 21; ing.25/30 euro) nel concerto di apertura della rassegna «Musica dei Cieli» (vedi servizio qui accanto). Il sassofonis­ta, napoletano doc, classe 1955, affiancato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e dal fratello Carlo alle percussion­i, racconta il suo viaggio interiore alla ricerca delle radici della spirituali­tà. «È un percorso immaginari­o — ha spiegato Avitabile — che parte da Nazareth e arriva a Marianella, il rione degradato di Napoli da cui vengo e in cui nacque Sant’Alfonso Maria de Liguori, a cui sono legati versi celebri come “Tu scendi dalle stelle”, e che io ripercorro attualizza­ndoli nei contesti sociali odierni. In altre parole, canti devozional­i tradiziona­li riscritti da me nel cemento». Il musicista partenopeo propone dunque la sua formula di preghiera laica e multietnic­a e lancia quindi il suo messaggio di speranza: «I brani sono un miscuglio di dialetti e lingue e ne viene fuori un’armonia naturale. Nascono in napoletano e si mescolano a mantra suri, versi arabi, africani e al latino, che a sua volta ne eleva la sacralità. Oggi più che mai abbiamo bisogno di questa fratellanz­a per evitare la strage degli innocenti. Ora non c’è più Erode, ma c’è chi si fa saltare in aria in nome di un Dio per motivi politici o di fanatismo».

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Sassofonis­ta Enzo Avitabile, 55 anni, napoletano

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