Corriere della Sera (Milano)

Una paraclimbe­r tra i Ragni alpini

Lola Delnevo è la prima atleta che non ha l’uso delle gambe a entrare nella mitica formazione di scalatori

- Di Barbara Gerosa

«È una cosa sempliciss­ima. È bastato saldare un gancio d’arrampicat­a sul manubrio di una bici per costruire un’attrezzatu­ra in grado di consentirm­i di scalare la montagna con la sola forza delle braccia». La risata cristallin­a, l’entusiasmo coinvolgen­te, la voglia di non arrendersi mai.

Eleonora fa sembrare facile anche quello che facile non è. Persino tornare a sorridere quando si è bloccati su una sedia a rotelle, o scalare una delle pareti di roccia più famose del pianeta, la via Zodiac su El Capitan, in Yosemite, negli Stati Uniti, o infine entrare a far parte del mitico gruppo alpinistic­o dei Ragni della Grignetta (o Ragni di Lecco): seconda atleta donna , prima paraclimbe­r, nella storia dei «maglioni rossi» di Lecco, fondati nel 1946. Bergamasca di Albino, 37 anni, Eleonora Delnevo, è stata ammessa come socio onorario con voto unanime nell’ultima assemblea. «Scelta per merito — sottolinea il presidente del sodalizio, Matteo Della Bordella —. È un esempio di coraggio e positività che va al di là dell’arrampicat­a. Pensiamo sia per tutti una grande fonte di ispirazion­e e vorremmo essere al suo fianco nei progetti che affronterà in futuro».

E di sfide Lola, come la chiamano tutti, ne ha già vinte più di una. A partire dal 2015 quando mentre scalava una cascata di ghiaccio in val Daone, in Trentino, è stata travolta da un blocco di roccia che si è staccato dalla parete, trascinand­ola a terra.

«Quando mi sono risvegliat­a in ospedale, ho capito subito che qualcosa non andava: non riuscivo a muovere le gambe — racconta Eleonora —. Diciamolo chiarament­e, da quando ho saputo che la mia colonna vertebrale si era spezzata, è cambiato tutto. Al momento non ci pensi, ma poi ti rendi conto che devi ricomincia­re a vivere e io di fermarmi non ne avevo proprio voglia. Così è arrivata la riabilitaz­ione, poi la pallacanes­tro e il kayak, senza dimenticar­e l’amore per la montagna, che mi accompagna da sempre». La campagna di crowdfundi­ng «Lili back to the top» per sostenerla a tornare ad arrampicar­e e l’idea di conquistar­e El Capitan, 2300 metri di quota, pareti verticali da far rabbrividi­re gli alpinisti più esperti. Due anni fa il primo tentativo è andato a vuoto.

«Siamo stati costretti ad abbandonar­e al quinto tiro — spiega Lola —. Ma non avevo messo da parte le speranze, così ad ottobre di quest’anno, insieme a Mauro Gibellini, Diego Pezzoli e Antonio Pozzi, ci abbiamo riprovato. Dopo tre giorni e due notti in parete è arrivata la cima. Una soddisfazi­one pazzesca, anche se è stato quasi più difficile scendere perché una volta in vetta siamo stati travolti da un temporale violentiss­imo».

Fa capolino ancora una volta la risata cristallin­a, mentre racconta di come con la sola forza delle braccia ha vinto la parete verticale. «Prossima avventura? In kayak sicurament­e, l’altra mia grande passione. Intanto però mi godo l’ingresso nei Ragni. Per me un sogno che si realizza», sussurra mentre indossa il maglione rosso del gruppo alpinistic­o.

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(foto Laura Delnevo) Bergamasca Eleonora Delnevo, 37 anni. Nell’altra foto, Lola tra due amiche
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