Nasce l’agenzia Smart city Dai turisti alle startup: sfida sul modello Londra
Agenzia pubblico-privata e campagna «YesMilano»
«Portare il mondo a Milano e Milano nel mondo». Smart city nasce dalla partnership tra Comune e Camera di commercio con un modello dichiarato: London & partners, l’agenzia che ha rilanciato la capitale inglese.
«Portare il mondo a Milano e Milano nel mondo», sintetizza per tutti Carlo Sangalli. Smart city nasce con questo obiettivo e con un modello dichiarato: London & partners, l’agenzia pubblica che ha rilanciato il brand della capitale inglese negli ultimi anni. Perché, come dice il dg designato dell’agenzia Luca Martinazzoli, «quella tra città è una delle concorrenze più spietate del mercato globale».
Turismo, investimenti, innovazione, start-up e capacità d’attrazione di talenti e cervelli: l’associazione nasce per ora dalla partnership tra Comune e Camera di commercio e con sede provvisoria a Palazzo Giureconsulti. Intende però presto aprirsi al contributo (e all’azionariato) di altri enti pubblici e di nuovi soggetti privati. Il modello dell’agenzia britannica è fondato sulla partecipazione azionaria delle imprese, ma in Italia la legge Madia pone paletti assai stretti nella costituzione di società miste a capitale pubblico-privato: per questo si è scelta la strada formalmente meno complessa della semplice associazione. Il direttore designato è appunto l’ex manager Nike Luca Martinazzoli, mentre la presidenza sarà affidata allo spin doctor, fin dai tempi di Expo del sindaco Sala, Marco Pogliani, e la poltrona di vice andrà a Evelina Christillin, manager torinese che ha guidato, tra le tante cose, anche la sfida di Torino olimpica. Tutte le attività dell’agenzia saranno caratterizzate dall’uso del brand YesMilano, creato e sviluppato dal Comune per la programmazione delle settimane tematiche. Tra i testimonial, Marva Griffin (fondatrice del SaloneSatellite), Simon Beckerman (inventore della app Depop), Arnaud Faeh (creatore del marchio di moda Oamc), l’ex campione del Milan Clarence Seedorf e lo chef stellato Yoji Tokuyoshi. Secondo il presidente di Confcommercio Sangalli, «si tratta di obiettivi rilevanti perché garantiscono alla città la creazione di benessere e valore, lo sviluppo di posti di lavoro di qualità e stimolano l’economia della città a relazionarsi con i mercati globali». Beppe Sala ha sottolineato la specificità del modello Milano che «per crescere deve continuare a guardare al mondo e che non può accontentarsi di avere la leadership sul territorio italiano, ma deve avere l’ambizione di diventare un nodo globale. Mi auguro che i soggetti che hanno contribuito alla crescita del territorio in questi anni abbiano voglia di cogliere questa sfida e partecipino attivamente».
E a proposito d’innovazione, il sindaco ieri ha incontrato il mondo del commercio per un primo tavolo su giorni e orari d’apertura dei negozi. «Volevo verificare la disponibilità di tutti, associazioni datoriali e sindacali a lavorare assieme», ha spiegato Sala a margine della presentazione dell’agenzia per lo sviluppo turistico: «Quello che chiede Milano è il diritto di scegliere se e quando tenere aperto, ma non in termini “ultraliberistici”; è chiaro che i sindacati a loro volta vogliono ragionare sulle condizioni di lavoro e la giusta retribuzione e il giusto riposo sono elementi fondamentali a cui anche noi teniamo». Altro aspetto, quello dell’e-commerce: «Inviteremo i rappresentanti del settore al tavolo, si tratterà di capire come lavorare assieme».