Un «angelo» dell’Atm
L’altro giorno ho smarrito il mio smartphone sulla 94. Me ne sono accorta dopo circa 30 minuti, ma ho continuato le mie urgenti commissioni. Nel frattempo pensavo a dove andare per segnalare lo smarrimento ma la stanchezza e il carico che trasportavo hanno prevalso e, invece di recarmi subito ad un Atm point, sono rientrata a casa per liberarmi del peso. Dal bar sotto casa ho sentito una voce chiamarmi e ho pensato a una rottura di scatole. Invece era il barista: aveva ricevuto una chiamata da mio figlio — che sta in Inghilterra — per dirmi che il mio telefono mi sarebbe stato riconsegnato al più presto. Sbigottita, rientro in casa e poco dopo il custode mi consegna il cellulare. Chiedo il nome dell’angelo che lo ha recuperato e lo ha persino consegnato al mio domicilio, ma non ha lasciato il nome. Per farla breve, un assistente Atm ha trovato il mio telefono, ha trovato il contatto di mia nipote, le ha parlato e spiegato l’accaduto. Lei, a sua volta, ha parlato con mio figlio. Il tutto nel giro di tre ore. Che dire. Grazie Atm e grazie Milano.