Tra Roma e Milano
UN PING PONG DA EVITARE
Si possono avere opinioni molto diverse su temi come la riapertura dei Navigli. Il Corriere le ospita tutte. Ma l’incursione del ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli solleva — anche per il tono — un’altra questione: che rapporto deve avere il governo di un Paese con una città importante di quello stesso Paese? A prescindere dal sacrosanto diritto di opinione e di critica, infatti, il professor Bonisoli non può dimenticare che da qualche mese fa parte anche lui dell’esecutivo nazionale. Quando parla, dunque, non lo fa a nome di un movimento politico di opposizione, anche se a Milano e in Lombardia i Cinque Stelle sono minoranza. Il suo blitz verbale, peraltro, aggiunge una tappa alla scia di frizioni tra figure di governo e amministrazione milanese. E al di là degli aspetti simbolici (per esempio il presidente del consiglio Giuseppe Conte per tre volte a Milano senza mai incontrare il sindaco Giuseppe Sala), esistono questioni concrete (M5, immigrati, Olimpiadi, Navigli e altro) sulle quali si consumano scontri che non possono però tradursi in assedio politico. Tra Comune e Regione non mancano schermaglie anche aspre, ma sulle questioni importanti le due istituzioni fanno squadra. Quindi, da parte sua Sala sia accorto nel tenere ben distinto il ruolo istituzionale e l’impegno nel centrosinistra, ma resta il fatto che — chiunque la governi — Milano è patrimonio e risorsa per l’Italia. E non può diventare ostaggio di rendite di posizione politiche.