Il piccolo paese con una grande scuola
Inveruno incassa finanziamento record da 13 milioni: il polo sorgerà su area dismessa
Una scuola innovativa, immersa nel verde con aule laboratori e consumi quasi zero e spazi aperti ai cittadini sarà costruita a Inveruno con un finanziamento dello Stato di 13 milioni, il più alto ottenuto nella regione. E il gruppo di lavoro è tutto pubblico, con progettisti del Politecnico e pedagogisti dell’università Bicocca. Trenta mesi per realizzare il polo scolastico con elementari e medie.
Una scuola con elementari e medie disegnata dai progettisti del Politecnico con i pedagogisti dell’università Bicocca sul modello delle scuole dei Paesi nordici, con aule luminose affacciate sul giardino e classi che sono anche laboratori, in un edificio a consumo quasi zero e con spazi aperti anche ai cittadini.
Sarà costruita a Inveruno, comune da ottomila abitanti a Nord-ovest di Milano, con un finanziamento dello Stato a fondo perduto per oltre 13 milioni di euro, il più alto ottenuto in tutta la regione, al Comune costerà 400mila euro. Trenta mesi per realizzare l’opera. Il nuovo polo scolastico sarà nel centro del paese al posto del vecchio oleificio Belloli. «Dal degrado di un’area abbandonata da 25 anni a una fabbrica del futuro immersa nel verde — dice soddisfatta la sindaca Sara Bettinelli —. Ed è un progetto realizzato con un gruppo di lavoro tutto pubblico, con le due università e Cap Holding, gestore idrico dell’area metropolitana».
Il costo totale dell’opera sarà di 16 milioni e mezzo perché altri due milioni 900mila arriveranno dal ministero dell’Ambiente per l’efficienza energetica. «Soltanto per mettere a norma le vecchie scuole avremmo dovuto spendere 14 milioni di euro — spiega ancora la sindaca (eletta nel 2014, lista civica di centrosinistra) —. La scelta di costruirle nuove era vantaggiosa e il bando della Regione sembrava fatto per noi: nessun limite di spesa, criteri che premiavano antisismica, sostenibilità energetica, innovazione didattica, possibilità di un utilizzo degli spazi extra scolastico, non consumo di suolo». Il Comune allora cambia la de- stinazione d’uso dell’area, di 18 mila metri quadrati e prevede una permuta. «La acquisiremo entro pochi mesi, a costo zero, perché cederemo l’ex campo sportivo, area da 12 mila metri quadrati», dice Bettinelli. Poi il contatto con il Politecnico, ingegneri e architetti preparano lo studio «per una scuola innovativa» e viene selezionato fra centinaia, anche per le scelte sugli spazi, per le tecniche costruttive e le tecnologie utilizzate, per il modello digitale dell’edificio (Bim) che poche scuole hanno, da utilizzare anche in fase di progettazione.
«La scuola di Inveruno sarà realizzata sul modello di quelle nordiche, nel verde, con spazi flessibili — spiega Tomaso Monestiroli, docente di progettazione architettonica al Politecnico e responsabile scientifico del progetto —. L’edificio, su due piani, ha due corpi a C che si affacciano su una piazza giardino, due mense e due palestre accessibili anche dall’esterno, un auditorium, da 240 posti».
Indicazioni sono arrivate anche dai pedagogisti della Bicocca. Spiega Elisabetta Nigris, docente di Progettazione didattica e valutazione: «Gli spazi sono pensati per una scuola dove i bambini sono ricercatori, il lavoro di gruppo è valorizzato, così come l’attività all’aperto». Ecco i suggerimenti: «Aule luminose, affacciate sul verde. Classi che sono anche laboratorio, con lavandino, banchi componibili, pareti mobili e spazi esterni all’aula visibili attraverso vetrate per il lavoro in gruppi. Nel giardino spazi per il gioco libero e l’orto e divisi fra elementari e medie, due mense e palestre, una per basket e pallavolo, una più piccola per corsi di psicomotricità». L’edificio poi sarà «ad energia quasi zero»: «Avrà schermature solari, vetri efficienti, climatizzazione con energie rinnovabili — spiegano i progettisti —. E pannelli fotovoltaici sulla copertura della palestra». La consegna è prevista in tre anni.