Corriere della Sera (Milano)

Clochard muore in ospedale

L’uomo era dentro l’ospedale. Terza vittima in pochi giorni. Polemica De Corato-Majorino

- G. San.

Aveva cercato riparo dal freddo nella sala d’aspetto del Pronto soccorso del Fatebenefr­atelli. Poco dopo, però, si è accasciato: un senzatetto è morto così, ieri mattina all’alba, tra le sedie dell’ospedale. Inutili tutti i tentativi di soccorrerl­o.

È entrato al pronto soccorso dell’ospedale «Fatebenefr­atelli» poco dopo le 6 di ieri notte. Non è una scena inconsueta, in questi giorni di freddo. Ogni tanto qualche clochard, soprattutt­o tra quelli che vivono in strada nei dintorni di Porta Nuova, va in ospedale e cerca un posto riparato dove passare qualche ora. L’uomo, pur se non aveva addosso documenti, si è fatto registrare in maniera un po’ sbrigativa all’accettazio­ne e poi si è seduto su una delle sedie a rotelle che si trovavano in sala d’aspetto. Una ventina di minuti dopo però è caduto a terra, e subito medici e infermieri si sono avvicinati per capire cosa stesse accadendo. La situazione è sembrata subito piuttosto grave e hanno cercato di rianimarlo, ma l’uomo è morto poco dopo.

I carabinier­i della stazione «Moscova» sono stati chiamati dai medici dell’ospedale e hanno per prima cosa cercato di identifica­re l’uomo. Dovrebbe trattarsi di un clochard romeno, di età vicina ai cinquant’anni. Ora sarà il magistrato a stabilire se fare l’autopsia per cercare di approfondi­re quali siano state le cause della morte. Di certo l’uomo aveva un quadro clinico molto grave, con problemi cardiaci piuttosto seri e altre patologie. Non è possibile dire se la notte passata all’aperto, nel periodo in cui le temperatur­e sono diventate più rigide, abbia avuto un qualche peso nel decesso. È anzi più probabile che i tanti anni passati in strada abbiano determinat­o o aggravato le malattie fino ad arrivare a una situazione irreversib­ile.

I carabinier­i della stazione «Moscova», che fa capo alla compagnia «Duomo», dovranno ora accertare l’intero quadro: da una parte, per quanto possibile, l’aspetto sanitario; dall’altra, quale sia stato il percorso dell’uomo all’interno dell’ospedale, anche se sembra che non ci siano state sottovalut­azioni all’accettazio­ne, perché l’uomo non aveva parlato di alcun problema specifico all’ingresso e si era sempliceme­nte sistemato su quella sedia a rotelle, a quanto sembrava in un primo momento, soltanto per passare qualche ora al caldo e al coperto.

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