«Bimbo nel cassonetto» Ma è solo una bambola
La mobilitazione
La mobilitazione, tra croce rossa, vigili del fuoco, carabinieri, è stata imponente. Comprensibile, vista la gravità della segnalazione giunta alle 8.40 di ieri mattina da Carpiano, 4 mila abitanti a cavallo tra la bassa milanese e la provincia di Pavia: «Si sente il pianto di un bambino che arriva da un cassonetto per i vestiti usati in via Di Vittorio. Fate presto!». Corsa contro il tempo. La chiamata, come da procedura, è stata catalogata come «soccorso persona: codice rosso». Sirene spiegate. Pattuglie dell’Arma da San Donato, rianimatori pronti, vigili del fuoco subito in azione con gli arnesi per forzare il contenitore sigillato di lamiera gialla e aprirlo. Di «neonati», se ne trovano addirittura due. Solo che si trattava di semplici bambolotti che qualcuno aveva pensato di smaltire, gettandoli nel posto sbagliato. Il fatto è che il piccolo apparecchio installato dentro uno dei due giocattoli, per simulare il pianto di un neonato, era rimasto acceso. E continuava a funzionare, come constatato dai passanti che, in preda a una comprensibile tensione, hanno per primi chiesto l’intervento dei soccorsi. In un attimo, il piazzale si è svuotato, tra sospiri di sollievo e qualche risata, lasciando al loro posto i due cassoni, avvolti dal nastro bianco e rosso dei vigili del fuoco. Anche il sindaco Paolo Branca è corso sul luogo. Constatato l’equivoco, ha ricordato via Facebook: «Dobbiamo stare attenti. Nei cassonetti possiamo inserire solo alcune cose».