Un laboratorio per incastrare killer e banditi
Fatebenefratelli, nuovo centro di genetica forense della Scientifica. «Pronto entro Pasqua»
Annunciato ieri dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, inizierà l’attività la prossima primavera: è il nuovo laboratorio di genetica forense della Scientifica della polizia, creato grazie all’accordo con il Fatebenefratelli su una superficie di 200 metri quadri all’interno dell’ospedale. Colmata una lacuna: a oggi bisogna andare a Torino per l’attività tecnica sul Dna.
Viene certamente colmata una grave carenza e allo stesso tempo la struttura sarà all’avanguardia. Ma nel dar notizia della nascita del laboratorio di genetica forense della Questura diretta da Marcello Cardona, non si può omettere che, questa volta, Milano arrivi in ritardo, per concause legate anche alla burocrazia, e che si perdono nel passato e nelle precedenti gestioni istituzionali. Finora, e così sarà fino alla primavera quando diventerà operativo il nuovo centro della Questura creato all’ospedale Fatebenefratelli, la polizia milanese (e lombarda) ha dovuto appoggiarsi a Torino per compiere gli accertamenti tecnici e biologici delle tracce isolate sulle scene del crimine. Con una doppia conseguenza: la distanza geografica e temporale, e l’eventualità per nulla remota, chiedendo aiuto a colleghi extrasede, di non avere la priorità nel «trattamento».
Dopodiché, la grande enfasi avuta ieri mattina alle 10 dalla presentazione del laboratorio — 200 metri quadrati con costosi strumenti per l’estrazione del Dna, nessun altro offriva uno spazio così ampio —, un’enfasi rappresentata dalla presenza del ministro dell’Interno Matteo Salvini e dal capo della polizia Franco Gabrielli, trova comunque una sua forte legittimazione. Intanto dalla qualità della struttura e dall’aiuto che darà alle inchieste; poi, come sottolineato da Vittorio Rizzi, il direttore della Direzione centrale anti-crimine, è fondamentale la collaborazione «con una struttura pubblica di ricerca», quale appunto è l’ospedale, un’alleanza che non può che determinare un «processo virtuoso» da emulare. E se è vero che, insieme a Torino, già ci sono strutture del genere a Roma come a Napoli, questa sinergia potrebbe trarre giovamento dalla capacità milanese di esplorare nuove strade: una delle prime «azioni» sarà lo studio di innovative metodologie. A chi ha fatto notare come quei 200 metri quadrati siano vuoti e ancora manchi l’individuazione di tutto il personale, Salvini ha dato appuntamento a Pasqua, data massima entro la quale la struttura «partirà». Accolto da un tripudio che ha sfidato il freddo, con infermiere che si facevano largo pur di vederlo e malati usciti contro il parere dei medici per una foto col cellulare, il ministro dell’Interno ha indossato una casacca della polizia scientifica, annunciando, e a qualcuno degli agenti impegnati nel massiccio dispositivo di sicurezza la frase non è piaciuta, che se la metterà per entrare all’Old Fashion. Più «vicino» alla complessa quotidianità un altro annuncio di Salvini, la creazione di una nuova sede dell’agenzia dei beni confiscati alla mafia: «Sorgerà entro la fine dell’inverno».