Un’ora tutti al gelo, poi il processo salta
Riscaldamento rotto, aula bunker di San Vittore impraticabile. Sospesa udienza Mps
È come quando l’arbitro, dopo aver sconsolatamente cercato invano di far rimbalzare il pallone sull’erba innevata, decreta il rinvio della partita per impraticabilità del campo di gioco e fischia il «tutti a casa» negli spogliatoi. Solo che ieri non si era allo stadio ma in una sede distaccata del Tribunale come l’aula-bunker davanti al carcere di San Vittore; e non si tentava di giocare una partita di pallone, ma di celebrare una udienza del processo sui «derivati» agli ex vertici del Monte dei Paschi di Siena; e a mandare tutti a casa, a causa del non funzionamento del riscaldamento e dopo aver ugualmente provato per un’ora a interrogare il consulente dell’imputato Gianluca Baldassarri, tra avvocati e giudici che per il gelo si stringevano nei cappotti e scrivevano con i guanti, è stata la presidente del collegio giudicante, Lorella Trovato. Che infine si è vista costretta a dettare a verbale la situazione incresciosa, e, «considerate le condizioni climatiche dell’aula incompatibili con la prosecuzione dell’udienza, per la bassa temperatura», l’ha sospesa e rinviata al 10 gennaio. Sperando che per allora aggiustino il riscaldamento dell’aula bunker, teatro negli anni 90 di grandi dibattimenti come quello per il crac del Banco Ambrosiano e poi di solito utilizzata per i maxiprocessi di criminalità organizzata come pochi anni fa il processo «Infinito» ai clan di ‘ndrangheta.