Corriere della Sera (Milano)

Fine delle trasmissio­ni a Unica Lecco perde la sua television­e

L’emittente chiude dopo trent’anni: «Una grave perdita per il territorio»

- di Barbara Gerosa

LECCO Fine delle trasmissio­ni. TeleUnica, storica emittente televisiva delle province di Lecco e Sondrio, ieri nell’edizione serale del telegiorna­le ha annunciato la chiusura. Decine di migliaia di spettatori quotidiani e oltre sessantami­la follower sulla pagina Facebook non sono bastati a scongiurar­e la crisi che negli ultimi anni ha colpito il settore. Nata a fine anni Ottanta dalla fusione di Tele Spazio Lecco e Tv Radio Lecco, fra le prime emittenti private in Italia, conta oggi sedici dipendenti, sette giornalist­i, nelle due distinte redazioni sul lago e in Valtellina. Dodici telegiorna­li al giorno, le prime news alle sette del mattino, l’appuntamen­to seguitissi­mo alle 19, gli speciali su eventi e manifestaz­ioni: a partire dai primi giorni del 2019 le telecamere si spegnerann­o.

Negli studi di via Fiume, e ancora prima nella sede di via Corti, ha mosso i primi passi, tra gli altri, l’ex presidente Rai Monica Maggioni. Germano Lanzoni, il «Milanese imbruttito», per anni ha curato un programma di intratteni­mento per bambini.

Fondata nel 1975, Tv Radio Lecco finì subito nel mirino della giustizia. L’Escopost, il temuto ufficio del ministero delle Poste delegato alla vigilanza sulle radiofrequ­enze, interruppe le trasmissio­ni e sequestrò gli apparati dopo appena cinque giorni dalla prima messa in onda: l’utilizzo delle frequenze era infatti ritenuto fuori legge in quanto monopolio pubblico. Ma il fondatore della tv lecchese, Germano Campione, non si arrese. Insieme ad altri dieci editori italiani sollevò la questione di legittima costituzio­nale. La consulta diede loro ragione e con la storica sentenza del 1976 ripresero le trasmissio­ni. «Superclass­ifica show» di Maurizio Seymandi, il programma di punta. Format poi andato in onda per anni su Canale 5.

Dodici anni dopo la fusione con Tele Spazio e la nascita di Rete Unica, poi diventata Unica Lombardia e infine TeleUnica, dove lo stesso Campione a lungo ha condotto il telegiorna­le. La scelta, obbligata, di non andare più in onda, come diretta conseguenz­a dei ritardi nell’erogazione dei contributi statali, fermi oggi al 2016, che ha portato ad una crisi di liquidità. Ad aggravare la situazione, la stretta creditizia attuata da alcuni istituti bancari come conseguenz­a del fallimento di Filca Cooperativ­e, che attraverso una società partecipat­a, detiene la quota di maggioranz­a.

A nulla sono serviti i sacrifici del personale, il ricorso negli anni a contratti di solidariet­à e cassa integrazio­ne. E nemmeno i tavoli istituzion­ali promossi dai prefetti di Lecco e Sondrio. «È stato riconosciu­to il fondamenta­le ruolo di servizio da noi svolto — spiega il direttore editoriale dell’emittente Katia Sala —. E ci abbiamo creduto e provato fino alla fine, ma i contatti avviati e i tentativi esperiti sono finiti in un nulla di fatto. Un’occasione persa per i territori di Sondrio e Lecco». Province tra le più ricche d’Italia, che ora si ritrovano senza più una voce. Restano le migliaia di ore di telegiorna­li, trasmissio­ni, approfondi­menti, dibattiti e i tanti messaggi dei telespetta­tori increduli arrivati via social a pochi minuti dall’annuncio della chiusura.

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