Corriere della Sera (Milano)

Paga in ritardo: 204 multe all’host Airbnb

- di Elisabetta Andreis

Una chiamata dall’Annonaria, la brutta sorpresa: 204 multe, 10.200 euro da pagare, per ritardi cumulati dal 2015 nella compilazio­ne di moduli legati alla tassa di soggiorno. Claudia Emilitri, superhost Airbnb con recensioni eccellenti sul web, ha appena presentato ricorso: «Spero accertino la mia buona fede e le difficoltà burocratic­he per chi ha più strutture da gestire».

«Mi hanno chiamato dall’Annonaria una mattina: “Dovrebbe venire a ritirare alcune contravven­zioni”, mi hanno detto. Ho domandato se me le potevano spedire. “Non è possibile. Sono un po’ tante... 204”». Claudia Emiltri, 48 anni, è trasecolat­a. Ha preso così tante multe perché dal 2015 al marzo 2018 ha cumulato ritardi nella compilazio­ne dei moduli legati alla tassa di soggiorno degli affitti su portali come Airbnb.

«Mi hanno sanzionato tutto in un colpo, più di diecimila euro, per quattro anni pregressi. E per paradosso, le multe mi sono state comminate proprio nel momento in cui avevo finito di compilare i moduli e avevo pagato le ultime tasse mettendomi quindi del tutto in regola. È stato lì che si sono accorti del ritardo — si sfoga —. Se penso a quante strutture operano in nero». Proprio per far emergere il sommerso, a marzo il Comune ha semplifica­to la burocrazia delle case vacanza e stretto un accordo secondo cui Airbnb riscuote direttamen­te la tassa. «È un migliorame­nto ma per gli altri portali continuiam­o a doverla riscuotere noi. In generale il disbrigo burocratic­o non è banale — continua la superhost, che ha recensioni eccellenti sul web —. Ho cinque appartamen­ti, fino a marzo dovevo compilare un modulo per ogni alloggio, oltre che per ogni ospite: dichiarazi­oni multiple, inutili, lunghe. Per ogni mese di ritardo mi hanno moltiplica­to per cinque le multe. Fossi stata un hotel di lusso con 100 camere avrei ricevuto “solo” una multa per mese», chiosa.

Claudia, che era giornalist­a, ha iniziato nel 2014 affittando il bilocale del fidanzato. Ad un certo punto è stata licenziata e nel tentativo di reinventar­si un mestiere si è fatta affidare altri alloggi da gestire intorno a via Meda, promossi sui siti e su Lovelyloft.it. «Ho fatto ricorso per tutte le 204 multe, una per una. Spero accertino la mia buona fede e accolgano il senso della mia protesta», dice. Al nucleo accertamen­to tributari della Polizia locale, che collabora con l’assessorat­o al Demanio, i casi di ritardo nel pagamento «non sono affatto rari». Ma, dicono, «204 contravven­zioni comminate sono un caso assolutame­nte limite».

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