Sala e Majorino, doni alle famiglie
La visita ai milanesi in difficoltà
Le case di riposo Introdotto in via sperimentale nel luglio 2017 come aiuto alle famiglie davanti al costo record delle case di riposo, il voucher di mille euro all’anno per oltre diecimila ospiti — uno su sei del totale dei ricoverati, i più fragili e bisognosi — non viene rinnovato. Il suo mantenimento, e addirittura un’eventuale estensione, è spinta nelle scorse settimane a gran voce dal Sindacato unitario dei pensionati e delle Confederazioni, ma senza successo.
L’ordine del giorno del Pd, come primo firmatario Carlo Borghetti, che chiede di prolungare la misura non viene accolto. «Anche in seguito al lavoro svolto con l’Osservatorio sulle Rsa — spiega il governatore Attilio Fontana — abbiamo stabilito di destinare le stesse risorse (11,3 milioni di euro ndr) per ampliare all’offerta di posti per gli ospiti con un elevato carico assistenziale. L’obiettivo? Ridurre le liste di attesa».
Come anticipato dal Corriere, 8 milioni su 11,3 sono investiti per trasformare 1.670 posti di Rsa in posti per l’Alzheimer,
2,5 milioni per 150 letti in più per chi è in stato vegetativo e 800 mila euro per aumentare da 160 a 170 euro al giorno i rimborsi alle case di riposo per l’assistenza a chi soffre di malattie del motoneurone. Non ci sta Borghetti: «Le case di riposo attive in Lombardia hanno seimila posti letto per cui la Regione non passa neanche un euro e le rette già care continuano ad aumentare — attacca —. Ciò vuol dire che c’è una diseguaglianza sempre più grave: chi ha i soldi trova assistenza, gli altri si devono arrangiare. Lo scopo della mia proposta, bocciata dalla maggioranza di centrodestra, era di mantenere il voucher da mille euro per chi fa più fatica e rendere le rette più eque».
Sostegno ai genitori
I potenziali beneficiari del bonus bebè sono destinati ad aumentare: per ottenere il contributo che Regione Lombardia dà con l’arrivo di un figlio è necessario avere un reddito Isee sotto i 22 mila euro (e non più sotto i 20 mila). Ma il contributo scende importo: da 1.800 a 1.500. Il bonus diventa alternativo ad analoghe misure
promosse a livello comunale e/o statale. Sono 5.977 le domande per il bonus famiglia presentate da giugno 2017 a giungo 2018, per un budget di risorse complessive di poco più di 10 milioni; per i primi sei mesi del 2019 le risorse previste sono quasi 5 milioni e mezzo. Le famiglie coinvolte
Inon sommabile con altre misure simili a livello comunale o statale
sono stimate intorno a 3.600. Le domande potranno essere presentate a partire da gennaio.
Rette a costo zero
Tra settembre 2018 e luglio 2019 gli asilo nido gratuiti per 15.600 famiglie sono finanziati con 38 milioni e 925 mila euro l sindaco Beppe Sala e l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino hanno consegnato ieri i primi pacchi dono alle famiglie in difficoltà. In tutto sono 2.400, destinate ad altrettante famiglie milanesi. «La nostra vicinanza e il nostro impegno a prenderci cura di chi ha di meno non si ferma mai, tanto meno a ridosso delle feste. Ecco cosa vorrei che sentissero le persone che vivono una situazione di difficoltà aprendo il pacco dono che l’amministrazione ha preparato per loro», ha spiegato il primo cittadino in un post su Facebook. «Il nostro Natale — aggiunge Majorino — è fatto di tantissimi gesti solidali per non fare sentire le persone da sole. Nei prossimi mesi insisteremo ancora di più per essere vicini a chi ha bisogno, con servizi di assistenza domiciliare e con un’attenzione particolare a chi è più in difficoltà, con l’obiettivo di fare in modo che nessuno a Milano rimanga indietro». che la giunta ha preso dal Fondo sociale europeo. Con il Bilancio 2019 vengono stanziati 11,5 milioni di euro che servono a coprire le retta a costo zero per chi ha un reddito Isee inferiore a 20 mila euro da settembre a novembre 2019. Assicura il governatore Fontana: «Con il bilancio 2019-2021 l’iniziativa può contare su uno stanziamento di fondi regionali che garantiscono una dotazione di 35 milioni per ciascuna edizione. Le coperture sono assicurate sulle annualità 2020 e 2021 del bilancio previsionale sulla base di una distribuzione coerente con le procedure di gestione e rendicontazione della misura».
Abitazioni per over 70 Da gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 non dovranno pagare l’affitto 10 mila inquilini ultra 70enni — con un reddito Isee non superiore ai 9.000 euro — residenti da almeno 10 anni nelle case popolari e da 5 anni in regola con i canoni di locazione e le spese. Fontana: «Premiando chi rispetta le regole pur vivendo in situazioni di difficoltà».