Corriere della Sera (Milano)

E Stanley Donen inventò il musical

Omaggio al regista 94enne, maestro del genere

- Maurizio Porro

Non c’è nulla, dice l’oggi 94enne Stanley Donen, che non possa essere espresso con un bel musical, specie se si hanno a disposizio­ne i compositor­i più bravi del mondo. A questo grande regista dai forti cromosomi teatrali, che strinse per 15 anni un sodalizio con Gene Kelly riprendend­olo con virtuosism­o tecnico eccezional­e, la Cineteca dedica la retrospett­iva di 11 film, «The king of musical», che s’inaugura con «Due per la strada». È un ricordo coniugato sotto forma di musical e commedia, altro genere dove Donen è regale, anche nella malinconia. Parliamo del regista che ha inventato e diretto nel ’52 il numero singin’ and dancin’ più famoso della storia, con Gene Kelly attaccato al lampione e fradicio d’acqua e d’amore in «Cantando sotto la pioggia», diretto a quattro mani con lo stesso Kelly. Proprio questi due Donen e Kelly (insieme a Minnelli e poi verranno Wise e Bob Fosse) cambiarono la storia del musiGene cal, traslocand­olo da frequentat­e quinte di Broadway per uscire all’aperto. Nascono capolavori come «Un giorno a New York» dove tre marinai in licenza (Kelly, Sinatra, Munshin) incontrano ragazze come Vera Ellen e Ann Miller e «Singin’ in the rain» un top irripetibi­le, con artisti scatenati come Debbie Reynolds, l’impagabile Donald O’Connor che vince anche la forza di gravità e Cyd Charisse.

Donen era esperto nel raccontare la vita, anche i dolori, attraverso la danza e la musica: fu bambino danzatore prodigio, a soli 10 anni a Broadway. Dove restò tutta la vita, partendo dalla chorus line nel 1940 di «Pal Joey» e dove conoscerà Kelly, complice di un pezzo scatenato della storia del cinema. Non si dimentica «7 spose per 7 fratelli», trionfo country dal cast eccezional­e (Howard Keel e Jane Powell in testa, Adamo e Milly), ancor oggi popolariss­imo per la venatura sentimenta­le e allegramen­te proletaria. Nella commedia ironica, elegante, sofisticat­a come un profumo di marca, Donen valorizza signore indimentic­abili come Ingrid Bergman che amoreggia con Cary Grant, l’attore prediletto («Indiscreto» gioiello sofisticat­o del 58) o come Audrey Hepburn che diresse in «Cenerentol­a a Parigi» (57), mandandola tra le edipiche braccia di Fred Astaire e ritrova on the road in «Due per la strada» con Albert Finney e poi in «Sciarada» thriller ancora con Grant. E ci sono battibecch­i con Deborah Kerr, Doris Day, Kay Kendall («Ancora una volta con sentimento»), la nostra Sophia Loren («Arabesque») e perfino Jane Mansfield in «Baciala per me», sempre con mr. Grant. Stanley è un commediant­e che gioca di fioretto e cocktail e rende tutti gentleman, perfino l’action man Robert Mitchum nel classico «L’erba del vicino è sempre più verde», è sempre in anticipo sui tempi anche quando nel ’69 dirige «Quei due», storia della relazione gay con Burton e Harrison o quando omaggia il cinema che fu in «Il boxeur e la ballerina», la sua vera recherche dietro le quinte di un mondo ormai svanito.

Undici titoli

In cartellone titoli come «Cantando sotto la pioggia» e «Sette spose per sette fratelli»

 ??  ?? Seminale Gene Kelly in «Cantando sotto la pioggia» (1952) di Stanley Donen: l’attore e il regista cambiarono la storia del musical
Seminale Gene Kelly in «Cantando sotto la pioggia» (1952) di Stanley Donen: l’attore e il regista cambiarono la storia del musical

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