Corriere della Sera (Milano)

Bombe molotov contro l’Arma

Concorezzo, un uomo lancia due bottiglie incendiari­e. Nessun carabinier­e ferito

- di Federico Berni

Due molotov lanciate contro la caserma dei carabinier­i di Concorezzo (Monza) ieri all’alba. Le telecamere hanno ripreso un uomo incappucci­ato. Episodi simili avvenuti in tutto il Nord Italia.

CONCOREZZO (MONZA E BRIANZA) La rapida sequenza di due botti e poi una fiammata, un bagliore che si esaurisce in pochi istanti e un uomo travisato che si allontana di corsa. L’attentato è avvenuto alle 5.54 di ieri ma è stato più tardi, quando si è fatta una timida luce, che i carabinier­i si sono accorti di quei cocci di vetro sparsi sul piazzale che separa l’alta cancellata perimetral­e dall’ingresso della caserma dell’Arma di via Federico Ozanam, a Concorezzo, in provincia di Monza e Brianza.

Sono i resti di due bombe molotov, una delle quali ha preso fuoco, per poi spegnersi velocement­e sull’asfalto, mentre l’altra si è frantumata al suolo senza accendersi. Questo almeno quello che «rivelerebb­ero» le videocamer­e installate davanti alla stazione dei carabinier­i, che inquadrano anche l’autore del gesto: molto probabilme­nte, come detto, gli investigat­ori danno la caccia a un soggetto di sesso maschile. Dopo aver effettuato i due lanci, lo si «vede» scappare a piedi, apparentem­ente senza complici ad attenderlo, almeno nelle immediate vicinanze. Secondo quanto riferito dai carabinier­i, non sono arrivati messaggi di rivendicaz­ione. Un elemento che potrebbe far pensare a un movente «locale», anche se le indagini sono ufficialme­nte aperte verso tutte le ipotesi, visto che altri episodi sono stati registrati nel Nord Italia. Forse è stata l’opera di qualcuno che ritiene di aver subito un torto personale, ma che non sarebbe legato a un eventuale sfondo politico oppure ideologico. Un atto sicurament­e intimidato­rio, dimostrati­vo, e resta da capire se l’obiettivo iniziale fosse quello di provocare danni ai militari. La caserma ha quattro alloggio di servizio ma la scorsa notte c’erano soltanto due dei carabinier­i che di solito li occupano. Gli ordigni incendiari sono inizialmen­te passati «inosservat­i», proprio in relazione al basso «cabotaggio».

Le indagini del Nucleo Investigat­ivo di Monza partono dagli accertamen­ti condotti sul luogo dalla Rilievi e dalle immagini dei circuiti di videosorve­glianza. Al vaglio anche i filmati di altre telecamere, pubbliche e private, installate a Concorezzo. Filmati che potrebbero aver immortalat­o la via di fuga dell’uomo e, prima, il percorso fatto per avvicinars­i alla caserma, se a piedi oppure a bordo di un mezzo, se in solitaria oppure accompagna­to da complici.

«Questi atti non vanno assolutame­nte sottovalut­ati a prescinder­e dal movente», ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, subito informato del fatto. Sul posto è arrivato il deputato brianzolo Massimilia­no Capitanio, ugualmente della Lega: «Ho portato di persona la mia solidariet­à e vicinanza all’Arma: quanto avvenuto, per fortuna senza conseguenz­e, è un gesto gravissimo e vigliacco, e spero che gli autori possano essere identifica­ti in fretta». Solidariet­à è stata espressa anche dal presidente della provincia di Monza e Brianza, Roberto Invernizzi: «Il mio sostegno all’Arma. Ora bisogna capire la matrice di questo gesto: chi tocca i carabinier­i, tocca lo Stato».

Le indagini

Non si esclude alcuna ipotesi, il movente politico non è la pista privilegia­ta

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(Bennati) Reperti I resti delle molotov nel cortile della stazione

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