Bombe molotov contro l’Arma
Concorezzo, un uomo lancia due bottiglie incendiarie. Nessun carabiniere ferito
Due molotov lanciate contro la caserma dei carabinieri di Concorezzo (Monza) ieri all’alba. Le telecamere hanno ripreso un uomo incappucciato. Episodi simili avvenuti in tutto il Nord Italia.
CONCOREZZO (MONZA E BRIANZA) La rapida sequenza di due botti e poi una fiammata, un bagliore che si esaurisce in pochi istanti e un uomo travisato che si allontana di corsa. L’attentato è avvenuto alle 5.54 di ieri ma è stato più tardi, quando si è fatta una timida luce, che i carabinieri si sono accorti di quei cocci di vetro sparsi sul piazzale che separa l’alta cancellata perimetrale dall’ingresso della caserma dell’Arma di via Federico Ozanam, a Concorezzo, in provincia di Monza e Brianza.
Sono i resti di due bombe molotov, una delle quali ha preso fuoco, per poi spegnersi velocemente sull’asfalto, mentre l’altra si è frantumata al suolo senza accendersi. Questo almeno quello che «rivelerebbero» le videocamere installate davanti alla stazione dei carabinieri, che inquadrano anche l’autore del gesto: molto probabilmente, come detto, gli investigatori danno la caccia a un soggetto di sesso maschile. Dopo aver effettuato i due lanci, lo si «vede» scappare a piedi, apparentemente senza complici ad attenderlo, almeno nelle immediate vicinanze. Secondo quanto riferito dai carabinieri, non sono arrivati messaggi di rivendicazione. Un elemento che potrebbe far pensare a un movente «locale», anche se le indagini sono ufficialmente aperte verso tutte le ipotesi, visto che altri episodi sono stati registrati nel Nord Italia. Forse è stata l’opera di qualcuno che ritiene di aver subito un torto personale, ma che non sarebbe legato a un eventuale sfondo politico oppure ideologico. Un atto sicuramente intimidatorio, dimostrativo, e resta da capire se l’obiettivo iniziale fosse quello di provocare danni ai militari. La caserma ha quattro alloggio di servizio ma la scorsa notte c’erano soltanto due dei carabinieri che di solito li occupano. Gli ordigni incendiari sono inizialmente passati «inosservati», proprio in relazione al basso «cabotaggio».
Le indagini del Nucleo Investigativo di Monza partono dagli accertamenti condotti sul luogo dalla Rilievi e dalle immagini dei circuiti di videosorveglianza. Al vaglio anche i filmati di altre telecamere, pubbliche e private, installate a Concorezzo. Filmati che potrebbero aver immortalato la via di fuga dell’uomo e, prima, il percorso fatto per avvicinarsi alla caserma, se a piedi oppure a bordo di un mezzo, se in solitaria oppure accompagnato da complici.
«Questi atti non vanno assolutamente sottovalutati a prescindere dal movente», ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, subito informato del fatto. Sul posto è arrivato il deputato brianzolo Massimiliano Capitanio, ugualmente della Lega: «Ho portato di persona la mia solidarietà e vicinanza all’Arma: quanto avvenuto, per fortuna senza conseguenze, è un gesto gravissimo e vigliacco, e spero che gli autori possano essere identificati in fretta». Solidarietà è stata espressa anche dal presidente della provincia di Monza e Brianza, Roberto Invernizzi: «Il mio sostegno all’Arma. Ora bisogna capire la matrice di questo gesto: chi tocca i carabinieri, tocca lo Stato».
Le indagini
Non si esclude alcuna ipotesi, il movente politico non è la pista privilegiata