Vendica il figlio: spari al luna park
Il padre ha colpito un 16enne a una gamba. La vendetta per una rissa avvenuta sabato alle giostre
Spari, due feriti e momenti di panico al luna park di Canzo, nell’Erbese. Per vendicare il figlio, picchiato da un 16enne e dai suoi amici, il padre ha esploso due colpi di pistola. Indagano i carabinieri.
CANZO (COMO) Spari, due feriti e momenti di panico al luna park di Canzo, nell’Erbese. Per vendicare il figlio, picchiato da un 16enne e dai suoi amici, un padre avrebbe minacciato l’adolescente con una pistola. Nella concitazione sono stati esplosi almeno due colpi, uno che ha ferito a una gamba il ragazzino, l’altro finito contro lo stesso sparatore, probabilmente mentre riponeva l’arma in tasca.
I carabinieri di Asso e della compagnia di Como stanno ancora ricostruendo nel dettaglio quanto accaduto e al momento non risultano persone denunciate. Sembra che sabato pomeriggio, alle giostre, un 15enne italiano residente nell’Erbese sia stato picchiato da un 16enne siriano, che era con altri amici al luna park, allestito per la festa di Santo Stefano.
Ieri pomeriggio, il padre dell’adolescente, un 52enne, si è presentato al luna park per «fare giustizia» al figlio. Armato di pistola, ha cercato il ragazzino che lo aveva colpito e i suoi amici. Probabilmente voleva spaventare i presunti bulli mostrando l’arma, ma durante il litigio, nella concitazione dalla minaccia è passato agli spari. Almeno due i colpi esplosi, che hanno seminato il panico tra le giostre affollate per il pomeriggio festivo.
Un colpo ha raggiunto il 16enne siriano a un polpaccio. Subito soccorso da un’ambulanza, l’adolescente è ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza. Ferito anche lo stesso 52enne che, probabilmente cercando di nascondere la pistola in tasca, ha esploso un altro colpo che lo ha ferito a un gluteo. È stato trasportato al Sant’Anna di San Fermo della Battaglia. I feriti non sono in pericolo di vita, anche se entrambi sono stati ricoverati per le lesioni.
I carabinieri della compagnia di Cantù stanno ascoltando decine di testimoni per chiarire i contorni dell’episodio e per ricostruire sia la lite e il presunto pestaggio di sabato sia la probabile spedizione punitiva di ieri, sfociata nel sangue. I militari dell’Arma dovranno poi procedere nei confronti del responsabile, che potrebbe essere accusato di lesioni o tentato omicidio.