Corriere della Sera (Milano)

Salute e burocrazia

UNA CORSIA AGEVOLATA PER I MALATI

- Di Sergio Harari sergio@sergiohara­ri.it

Le liste di attesa sono da sempre per politici e amministra­tori un vero incubo. La domanda in sanità è praticamen­te infinita, quindi non basta aumentare l’offerta di prestazion­i per smaltirle, è come se si auto-alimentass­ero. D’altra parte, è un tema sensibile e importante, al quale i cittadini pongono molta attenzione. Per questo Regione Lombardia nelle nuove «regole di sistema» (quell’insieme di provvedime­nti che ogni anno definiscon­o linee d’intervento e finanziame­nti) cerca una soluzione o per lo meno un contenimen­to dell’annoso problema. Destina quindi 15 milioni per una sperimenta­zione per la riduzione delle liste di attesa a Milano e Brescia e impone l’addebito sulle prestazion­i successive a chi non si è presentato a un appuntamen­to (i cosiddetti no show, stimati in circa due milioni di visite ed esami ogni anno). Il concetto è più che giusto, lasciare il posto agli altri se non ci si può presentare, però perché non si trasformi in un ulteriore aggravio per il cittadino sarebbe bene fossero facilitate le modalità con cui disdire l’appuntamen­to. Spesso, ancor oggi, i centri prenotazio­ne non sono di facile accesso, la tecnologia in questo senso potrebbe essere di grande aiuto. Molte strutture hanno già adottato sistemi di conferma o annullamen­to via sms, che potrebbero essere una soluzione semplice e facilmente praticabil­e ma probabilme­nte altre possono essere scelte senza che anche una disdetta possa trasformar­si in una odissea.

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