Accuse, sospetti Il comandante resta sulla carta
Mesi di selezioni ma incarico ancora vacante. Il sindaco: clima avvelenato
Da quasi un anno i vigili di Lecco sono senza comandante. All’ultimo concorso l’unico candidato non ha superato la prova scritta. Intanto piovono ricorsi ed esposti. Al momento il corpo è guidato temporaneamente dal comandante della Polizia provinciale. Il sindaco del capoluogo Virginio Brivio dice: «Accuse e sospetti, si sta creando un clima avvelenato».
LECCO Un incarico che appare indigesto. Dopo due concorsi e mesi di selezioni, la Polizia locale di Lecco non ha ancora il nuovo comandante. Nessuno sembra intenzionato ad assumere l’incarico e sui bandi indetti dall’amministrazione nel frattempo sono piovuti esposti e ricorsi. Una vicenda che si trascina da febbraio e per cui la soluzione appare ancora lontana. Dopo il pensionamento di Franco Morizio, per anni alla guida dei ghisa del capoluogo manzoniano, un concorso di mobilità interna aveva assegnato temporaneamente il comando a Paolo Borgotti, già dirigente a Bovisio Masciago. Un incarico a scavalco in attesa che il Comune di riferimento del funzionario rilasciasse il nulla osta definitivo per farlo approdare sulle rive del Lario. Così non è stato, il permesso inizialmente accordato è stato revocato e Borgotti, dopo un paio di mesi di servizio sul lago, ha fatto ritorno in Brianza. Decisione che già in primavera aveva suscitato più di una polemica in città, tanto che non era mancato chi aveva sollevato dubbi sul fatto che fosse stato lo stesso Borgotti a decidere di andarsene.
Poi, ad ottobre, il nuovo bando di selezione, questa volta pubblico, a cui si è presentato un solo candidato, che però, la notizia è di questi giorni, non ha superato la prova scritta. Insomma tutto da rifare, tanto che al momento il comando è retto temporaneamente da Raffaella Forni, a capo della Polizia provinciale di Lecco.
Solo l’ultimo capitolo della travagliata successione a Morizio. Perché nel frattempo l’ex vicecomandante Costanza Cremascoli ha presentato una istanza di annullamento dell’ultimo bando, che non «si atterrebbe al regolamento». Mentre il presidente del tribunale dei diritti dei pubblici dipendenti, Calogero Sanfilippo, già alla guida dei ghisa cittadini negli anni Novanta, ha depositato un esposto in Procura, per far luce sull’affidamento temporaneo a Borgotti, sollevando perplessità sulla legittimità del concorso. Sedici pagine fitte di dubbi, nelle quali vengono riassunti tutti i passaggi della selezione di mobilità che ha portato all’assegnazione dell’incarico. Tema che ha accesso la discussione durante l’ultima seduta del consiglio co- munale prima di Natale. «Su questo fronte ho già dato mandato ad un avvocato di guardare le carte e valutare se ci siano gli estremi per una querela — spiega il sindaco di Lecco, Virginio Brivio —. Sanfilippo ha accusato me e il segretario generale di dire il falso e l’amministrazione di poca trasparenza, avanzando sospetti su una possibile turbativa, mentre, come è facilmente accertabile, ci siamo semplicemente attenuti a quello che dice la legge». Intanto però, denunce a parte, il comandante non si trova. «Temo che il problema sia legato al tipo di inquadramento che prevede la nostra pianta organica per il capo dei vigili — prosegue Brivio —. Ad oggi chi svolge l’incarico è assunto come quadro e non come dirigente. Un cavillo non da poco visto che la retribuzione in quest’ultimo caso raddoppia, passando dagli attuali 1800 euro netti mensili ad almeno 3500. Stiamo parlando di cifre al momento ipotetiche e di un comando che richiede grande impegno. Lecco è una città di medie dimensioni, ma ha tutti i problemi e le complessità di una metropoli». Come a dire: tante responsabilità, pochi soldi. E la soluzione non sembra essere dietro l’angolo. «I vigili in servizio sono una sessantina, 45 sul territorio, i restanti negli uffici — conclude il primo cittadino —. Negli ultimi tre anni ne sono stai assunti sette, ne servirebbero almeno altri quattro, oltre naturalmente al comandante. Stiamo valutando la possibilità di modificare la pianta organica e mettere una figura dirigenziale alla guida della polizia locale. Ma questo significa sopprimere un incarico da dirigente in un altro settore. La legge finanziaria potrebbe inoltre cambiare alcuni parametri. Insomma da gennaio faremo attente valutazioni e decideremo come agire. Un nuovo bando con gli stessi criteri del vecchio temo possa rivelarsi infruttuoso. L’invito però è ad abbassare i toni, le accuse e i sospetti non aiutano a trovare una soluzione».
All’ultimo bando
Si è presentato un solo candidato che però non ha superato la prova scritta