E i negozi anticipano i saldi
Prezzi tagliati anche del 50%. «Incassi deboli, ansia da recupero»
Giorno di Santo Stefano, i negozi già lanciano promozioni. In anticipo sui saldi ufficiali al via il 5 gennaio. La denuncia delle associazioni dei commercianti: «Sono i furbetti delle grandi catene che partono prima del tempo».
Sbornia dopo il Natale, in giro poca gente, eppur qualcosa si muove: proprio ieri, nella festività di Santo Stefano, i grandi magazzini e le catene di abbigliamento lanciavano promozioni. «Apertura straordinaria, offerta speciale con sconti fino al 50 per cento»: messaggio via mail e sms in anticipo sui saldi ufficiali al via il 5 gennaio, l’escamotage, in qualche caso accompagnato dal richiamo in vetrina. Così si recuperano clienti, anche nel giorno più fiacco per lo shopping.
«In teoria per accedere alle offerte servirebbe la card fedeltà ma nei fatti basta entrare, prendere la merce e andare in cassa», testimoniava una turista, Alison Smith, in Galleria piena di sacchetti delle compere. Gli sconti allettano da Benetton a H&M a Geox al Primark di Arese (presto anche in via Torino) al plurimarca Excelsior (che traslocherà, forse in Cordusio, per lasciare posto a Victoria Secret).
«Bisogna allettare il cliente, recuperare la stagione autunno-inverno che ha saldo negativo, d’accordo. Ma restare aperti persino a Santo Stefano è una esagerazione», si scalda Gabriel Meghnagi, presidente della rete dei commercianti di Confcommercio. In Buenos Aires aveva alzata la clér un negozio su tre, in via Torino e intorno alla Madonnina anche di più. «Non c’è una quantità di clienti che lo giustifica», continua l’esperto. E affonda la stoccata: «Piuttosto, i saldi dovrebbero iniziare subito dopo Capodanno per non perdere i turisti che poi partono. Questa dei pre saldi è una pantomima che si ripete ogni anno».
Se qualcuno si sente in obbligo di stare aperto persino alle feste comandate, si accorda Alessandro Prisco di Ascoduomo, «è colpa di quei furbetti dei grandi magazzini che lanciano offerte scorrette in anticipo. Già c’è il mercato parallelo online dove gli sconti sono continui e le consegne a domicilio rendono difficile la concorrenza».
Federdistribuzione ribatte che quest’anno molti centri commerciali e supermarket a Santo Stefano hanno rispettato la festa e comunque «se ci sono irregolarità vengono subito
comunicate all’Annonaria».
Ma il discorso è più generale. Ha senso spingere la gente a comprare sempre, anche nei giorni di festa e con orari estesi fino a tarda sera? Le offerte a ciclo continuo fanno salire i consumi? Massimo Torti, segretario generale di Federazione Moda Italia, difende il valore dei saldi: «Sono un rito. Se c’è una legge bisogna rispettarla, anche a Milano. Altrimenti l’attesa per il giorno di avvio si stempera e diventano inutili».
Molti esercenti parlano però di «ansia di recupero» visto che la stagione e l’intero 2018 sono in calo. «Non si può restare indietro», sferza Megnagi, a dispetto del timido risveglio di Natale. Secondo Confcommercio, la spesa delle famiglie per i regali è salita del 2,1 per cento, a 1.730 euro.
«Le attese erano superiori, il black Friday aveva fatto sperare meglio. Puntiamo sui saldi e sugli stranieri adesso», dice Prisco. Dal centro alla periferia, le performance sono a macchia di leopardo. Benino l’Isola («Anno duro ma a Natale abbiamo registrato più 20 per cento», dice Piervito Antoniazzi), peggio al Lorenteggio-Giambellino («Meno 25 per cento a Natale, i turisti non considerano neanche per sbaglio la nostra zona», si sfoga Gaetano Bianchi).
Bene invece il lusso, dove i turisti fanno la parte del leone tra gli acquirenti: «Per il 2018 ci aspettiamo un miglioramento rispetto al 2017. Non ci lamentiamo, i turisti tengono alti gli scontrini — dice Umberto Griggi del Montenapoleone district —. Nel Quadrilatero gli stranieri rappresentano i due terzi degli acquisti, in particolare nei negozi si vedono sempre più cinesi».
Prisco Colpa dei furbetti dei grandi magazzini che partono prima del tempo
AscoDuomo
Bianchi Nelle feste ricavi giù del 25% sul 2017: non siamo considerati dai turisti
Lorenteggio
Antoniazzi È stato un anno duro ma a Natale abbiamo registrato un più venti per cento
Isola