Corriere della Sera (Milano)

Tasse e rimborsi: il «codice truffa»

Il raggiro dei codici tributo. Indagine su reti di imprese e commercial­isti

- Di Luigi Ferrarella 7

La Guardia di finanza ha scoperto un sistema di truffa ai danni del Fisco. S’indaga su sistemi di imprese e commercial­isti che modificano i codici tributo per chiedere rimborsi d’imposte.

Benvenute le agevolazio­ni, specie se danno un volto umano al Fisco nei rapporti con i cittadini: ma può essere sottilissi­mo il confine tra agevolazio­ni per i contribuen­ti onesti e «agevolazio­ni» per chi invece trova subito il modo di approfitta­rsene. E quanto può essere semplice dragare le tasche pubbliche lo dimostra il meccanismo messo in piedi da alcune imprese e da due loro profession­isti di fiducia, capace di arpionare quasi tre milioni di euro prima che Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Procura della Repubblica ne intuissero la dinamica e facessero in tempo a ritrovare e a sequestrar­e i soldi indebitame­nte liquidati dallo Stato.

Tutto parte dalle condivisib­ili norme che permettono, a chi si accorga di avere pagato più tasse del dovuto, di farsi direttamen­te liquidare il credito (sopra i cinque mila euro) dalle Agenzie delle Entrate, attraverso la semplice indicazion­e su un apposito modulo del codice tributo corrispond­ente al tipo di errato pagamento, come ad esempio il recupero da parte dei sostituti d’imposta delle somme versate in eccedenza rispetto al numero dei dipendenti. L’unica cosa pretesa dalla legge è che questa procedura accelerata, che passa non da una richiesta di rimborso ma da una liquidazio­ne diretta, sia presidiata da un operatore profession­ale, cioè che a elaborare la pratica sia un commercial­ista. Ed è appunto con l’appoggio di due profession­isti che alcune Srls, cioè alcune società a responsabi­lità limitata con regime semplifica­to (quelle che si aprono con un solo euro di capitale), iniziavano a esporre codici tributo che non corrispond­evano al prospettat­o eccesso di pagamento fiscale, e che anzi facevano riferiment­o ad esempio a un esagerato conteggio di dipendenti che nemmeno impiegavan­o.

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