Carlo Colla & Figli
Duecento marionette nel mondo di Aladino
Da poco rientrata da Muscat, capitale dell’Oman, dove ha presentato «La bella addormentata» in arabo e inglese con orchestra dal vivo, la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli porta un frammento di quel magico mondo mediorientale sul palcoscenico del Piccolo Teatro Studio Melato. Debutta oggi uno dei cavalli di battaglia del suo repertorio fiabesco, «La lampada di Aladino» (fino al 6 gennaio, ore 16, 27 dicembre ore 19.30, via Rivoli 6, e 25/10), scritto nel 1993 dal compianto Eugenio Monti Colla, sua anche la regia, e andato in scena per la prima volta al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1994, con le musiche di Danilo Lorenzini. La storia, ambientata in Cina (il vero Oriente per gli arabi) e nell’Africa selvaggia, racconta una delle più note fiabe delle «Mille e una notte», che è anche metafora del percorso iniziatico del protagonista dalla spensierata giovinezza all’età adulta attraverso il superamento di una serie di prove. Una lampada magica, un mago cattivo, l’amore della principessa, malefici, rapimenti e astuzie costellano il cammino del giovane e povero Aladino per arrivare all’immancabile lieto fine. In 13 quadri e un prologo, duecento marionette danno vita a sfilate di eserciti imperiali, schiavi e dignitari, dervisci maghrebini e a due geni, uno nero dell’anello e l’altro bianco della lampada, simboli di irrazionalità e di raziocinio, alti due metri, che richiedono ben due animatori ciascuno. Ma i coup de théâtre non finiscono qui. Ci sono ben tre parate popolate da decine di marionette: il corteo della principessa, la sfilata degli schiavi magici prodotta dal genio e quella dell’esercito imperiale che torna vittorioso condotto da Aladino. Dodici animatori impegnati, duecento costumi realizzati apposta, così come parte delle scene. Un piccolo grande kolossal capace di sbalordire un pubblico di tutte le età, in un’armoniosa alternanza di parti recitate, mimate, danzate e cantate.