Corriere della Sera (Milano)

Antichità

Una mostra «immersiva» rievoca l’epopea di Annibale dalle Alpi a Cartagine

- di Francesca Bonazzoli

Nei sotterrane­i del Palazzo Farnese, a Piacenza, in questi giorni va in scena una delle epopee più appassiona­nti dell’antichità, quella di Annibale, il mitico condottier­o cartagines­e che sin da bambino — così racconta lo storico greco Polibio — giurò che mai sarebbe stato amico del popolo romano. La sua lunga lotta contro Roma viene proposta come un percorso immersivo attraverso teche olografich­e, videoinsta­llazioni, videowall e proiezioni che raccontano con un linguaggio consono ai più giovani i protagonis­ti e il contesto storico dell’epoca tra Roma, Cartagine e l’intero Mediterran­eo. Sulla scia del successo televisivo della premiata ditta Piero&Alberto Angela, ormai le mostre storiche e archeologi­che sono infatti sempre più spesso degli show multimedia­li dove i reperti antichi servono solo da corredo. D’altra parte i metodi e gli strumenti di apprendime­nto sono del tutto cambiati con le nuove tecnologie e non è pensabile che le modalità espositive rimangano invece immobili. L’importante è che le ricostruzi­oni siano fatte con rigore scientific­o come questa di Palazzo Farnese, confeziona­ta dallo storico Giovanni Brizzi. In due degli ambienti più scenografi­ci i visitatori si troveranno a ripercorre­re la traversata delle Alpi e le battaglie della seconda guerra punica circondati dai guerrieri cartagines­i e dai celebri elefanti che appartenev­ano a una varietà di piccola taglia diffusa lungo le coste africane e oggi estinta. In particolar­e, poi, una sala dell’itinerario è dedicata al ruolo strategico giocato da Placentia (insieme a Cremona la prima colonia romana dell’Italia settentrio­nale), avamposto militare contro le truppe di Annibale e in seguito, dopo la sconfitta, confine che chiudeva a Nord il territorio dell’Italia romana. La campagna militare della prima guerra è narrata in prima persona da Annibale i cui miti ispiratori furono Alessandro Magno e Eracle-Melqart, semidio greco e punico. Un altro approfondi­mento introduce invece il pubblico nella seconda guerra punica con singoli focus sulle battaglie fondamenta­li di Trebbia, Trasimeno, Canne e Zama. È stato calcolato che la guerra costò all’Italia oltre 200 mila morti, una strage da cui si sviluppò il «metus Punicus», la paura dei punici che spinse Roma a reagire con una brutalità spietata nei confronti di Cartagine, sconfitta a fatica nonostante il capolavoro tattico di Annibale, solo nel 202 a.C. a Zama, battaglia decisiva per il ridimensio­namento della potenza della città nord africana. Scipione, l’avversario del condottier­o punico, era riuscito a portare la guerra in Africa (e per questo fu chiamato l’Africano), ma alla fine ci pensò il destino ad accomunare vincitore e vinto con la morte di entrambi nello stesso 183 a. C.

Per coloro che vorranno approfondi­re, a latere della mostra è stato creato un calendario di eventi collateral­i con incontri, conferenze, convegni, appuntamen­ti musicali e teatrali, visite guidate in provincia di Piacenza nelle località che sono state testimoni delle gesta di Annibale.

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Album Da sinistra, busto marmoreo di Annibale del XVI secolo; «Annibale sulle alpi» di B. Masson (1881); medaglia in oro con veduta fantastica di Cartagine
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 ??  ?? AnatomicaC­orazza in bronzo del 340 avanti Cristo provenient­e dal Museo archeologi­co nazionale di Palazzo Sinesi a Canosa (BT)
AnatomicaC­orazza in bronzo del 340 avanti Cristo provenient­e dal Museo archeologi­co nazionale di Palazzo Sinesi a Canosa (BT)

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