Statale a Expo: bocciati i ricorsi
La sentenza
Un via libera per il trasloco all’ex area Expo. Una battaglia persa per chi non vuole spostare da Città Studi le facoltà scientifiche della Statale. Il Tar ha negato due richieste di sospensiva di delibere del cda dell’ateneo, permettendo così che continui il percorso per il trasferimento a Rho. Facciamo un passo indietro. A luglio il cda dell’università dice sì alla proposta di project financing dell’australiana Lendlease per il campus da costruire nell’area che ha ospitato Expo 2015, ora ribattezzata Mind (Milano innovation district). Ovvero, l’impresa è disponibile a cofinanziare la realizzazione del progetto (costo previsto 335 milioni di euro), e in cambio chiede alla Statale 20 milioni per 30 anni. La proposta farà da base d’asta al bando pubblico. Ma dal tavolo del cda, a cui siedono rettore, prorettore vicario, direttore generale, tre prof, quattro figure esterne e due studenti, si alza una voce di critica. Uno dei rappresentanti degli universitari, Manuel Tropenscovino, sostiene di non aver ricevuto i documenti in tempo utile per analizzarli approfonditamente e si astiene dal voto. Sceglie quindi di fare ricorso, poiché ritiene anche di non aver potuto visionare tutte le carte per via di alcuni «vincoli di riservatezza» sulla proposta originaria di Lendlease. Parte poi un secondo ricorso per la seduta del cda di settembre, in cui vengono confermate le decisioni prese due mesi prima. L’obiettivo: sospendere gli effetti delle delibere e bloccare il trasferimento. La lista universitaria Unisì, a cui appartiene Tropenscovino è infatti contraria al trasloco. Ma il Tar della Lombardia, con le ordinanze pubblicate ieri, respinge entrambe le istanze cautelari. I giudici sostengono che i consiglieri potevano accedere alla documentazione conservata in direzione generale e che avevano tutto il tempo per farlo. Si continua così a lavorare per portare a Mind un pezzo di Statale. Il rettore Elio Franzini prosegue con l’ascolto dei dipartimenti (è di novembre il no di Fisica all’abbandono di Città Studi). Per la fine di gennaio sarà pronto il bando per il masterplan.