Corriere della Sera (Milano)

Il sistema di controllo dei turni

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Tra di loro si chiamano ironicamen­te e con un pizzico di tristezza i «bidelli armati». Una definizion­e che rende bene il cuore della battaglia sindacale che stanno portando avanti da un mese. Dipendenti comunali che però svolgono compiti e servizi - tranne l’ordine pubblico - di forze di polizia. Un ircocervo secondo i ghisa che invece vorrebbero essere riconosciu­ti contrattua­lmente come i loro colleghi poliziotti. E qui si inserisce la polemica sull’introduzio­ne del badge. Perché, anche se svolgiamo le stesse funzioni, loro (inteso le forze di polizia) no e noi sì? È questa la domanda che non riescono a togliersi dalla testa. «Anche perché — dice un ghisa con anni di esperienza alle spalle — noi siamo controllat­i dalla mattina alla sera. Che bisogno c’è del badge?».

Andiamo a vedere allora la giornata tipo di un agente della polizia locale. Si parte con la «spunta». All’inizio del primo turno (alle 7) i ghisa in servizio si presentano al comando. Un graduato ha in mano l’ordine di servizio giornalier­o. E come a scuola fa l’appello, o secondo il gergo dei ghisa, la spunta. Ossia controlla chi c’è e chi non c’è e riporta i motivi dell’assenza o le variazioni del servizio. Insieme La «spunta», il gps e gli avvisi via radio: il radar della centrale sui «bidelli armati» all’appello vengono dati i compiti della giornata. Il secondo controllo arriva subito dopo. I ghisa in servizio chiamano un’operatore della centrale radio a cui viene comunicato che quella determinat­a pattuglia formata da x e y prende servizio e inizia a svolgere le attività preordinat­e. Chi in divisa, per le emergenze. Chi in borghese. Tutte le radio con cui i ghisa comunicano i loro spostament­i sono controllat­i da un gps per cui il comando conosce coordinate e spostament­i delle pattuglie per tutta la durata del turno. Dopo 6 ore e 45 ci sono gli ultimi due passaggi. Prima comunicano via radio la fine del servizio, poi tornano al comando dove lo stesso graduato che aveva vidimato la presenza certifica la fine del lavoro. C’è infine da capire cosa succede quando l’agente è fuori dal suo turno. Per legge,in presenza di un reato deve intervenir­e. In assenza del badge, dopo l’intervento, chiama il comando e si fa rimettere in servizio. «Ma se ha Il luogo Dall’alto, la protesta in gilet gialli di alcuni agenti della polizia locale durante la manifestaz­ione in ricordo di Nicolò Savarino con l’assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo (nella foto) e il sindaco Sala. Di seguito, un’immagine dell’agente assassinat­o nel 2012 al quartiere della Bovisa. Origini siciliane, Savarino era stato travolto e trascinato per duecento metri da un Suv guidato da un rom minorenne. Il delitto avvenne in via Varé

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