La voce eterea di Aurora diva del «pop boreale»
Atmosfere eteree e sognanti, unite a sperimentalismi elettronici tra minimalismo e synthpop dal gusto nordico. È la formula musicale della norvegese Aurora Aksnes, in arte semplicemente Aurora, di scena stasera al Magnolia (via Circonvallazione Idroscalo 41, Segrate, ore 21, ingr. 20 euro) con i brani del suo nuovo Ep «Infections of a different kind – step 1». Il sound di questa ultima scoperta in arrivo dai fiordi norvegesi è quella tipica del panorama dream pop: canzoni rarefatte, con la ricerca di dimensione onirica, dove far galleggiare una voce angelica e un accompagnamento orchestrale. Il timbro vocale di Aurora, la bionda cantante nata a Bergen nel 1996, che piace tanto a Kate Perry, è suadente e bambinesco. La sua musica, costruita su groove minimali, a volte anche ballabili, è una danza leggiadra che esprime un mondo alquanto fiabesco. Resa famosa dalla cover «Half the World Away» degli Oasis, la giovane artista autodidatta (si dice che a 6 anni avesse già composto alcune melodie), ha avuto la consacrazione in patria con l’Ep «Running with the Wolves», vincitore del premio Spellemannprisen (la versione norvegese del premio Grammy). I suoi testi auspicano un mondo migliore e parlano di stupri, di abuso di potere, di violenza domestica e ambientalismo.