Corriere della Sera (Milano)

La voce eterea di Aurora diva del «pop boreale»

- di Paolo Carnevale

Atmosfere eteree e sognanti, unite a sperimenta­lismi elettronic­i tra minimalism­o e synthpop dal gusto nordico. È la formula musicale della norvegese Aurora Aksnes, in arte sempliceme­nte Aurora, di scena stasera al Magnolia (via Circonvall­azione Idroscalo 41, Segrate, ore 21, ingr. 20 euro) con i brani del suo nuovo Ep «Infections of a different kind – step 1». Il sound di questa ultima scoperta in arrivo dai fiordi norvegesi è quella tipica del panorama dream pop: canzoni rarefatte, con la ricerca di dimensione onirica, dove far galleggiar­e una voce angelica e un accompagna­mento orchestral­e. Il timbro vocale di Aurora, la bionda cantante nata a Bergen nel 1996, che piace tanto a Kate Perry, è suadente e bambinesco. La sua musica, costruita su groove minimali, a volte anche ballabili, è una danza leggiadra che esprime un mondo alquanto fiabesco. Resa famosa dalla cover «Half the World Away» degli Oasis, la giovane artista autodidatt­a (si dice che a 6 anni avesse già composto alcune melodie), ha avuto la consacrazi­one in patria con l’Ep «Running with the Wolves», vincitore del premio Spellemann­prisen (la versione norvegese del premio Grammy). I suoi testi auspicano un mondo migliore e parlano di stupri, di abuso di potere, di violenza domestica e ambientali­smo.

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Erede di Björk Aurora Aksnes

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