Giallo nella ditta bruciata
Via Chiasserini, a quattro mesi dall’incendio rotti i sigilli della fabbrica sotto indagine per rogo doloso
È stato rubato probabilmente nel fine settimana, ma il colpo è stato scoperto ieri mattina. Nuovo giallo nella ditta di via Chiasserini dove sono bruciate 16 mila tonnellate di rifiuti lo scorso ottobre: sparito un camion gru.
A quattro mesi esatti dal rogo di via Chiasserini, che per giorni ha provocato una cappa di fumo su Milano, c’è un nuovo giallo nelle indagini per rogo doloso. Dall’azienda sotto sequestro, è infatti sparito un grosso camion «Iveco Magirus», dotato di gru, che era utilizzato per movimentare i rifiuti.
Il furto è stato denunciato ieri pomeriggio alla squadra Mobile da Carmine Pettinato, titolare della «Ipb srl» la società proprietaria dell’area che all’inizio dello scorso anno aveva ceduto la gestione del ramo d’azienda alla «Ipb Italia». Il titolare a fine ottomion bre era stato nominato curatore del complesso di via Chiasserini e ieri mattina, durante un controllo esterno della ditta, ha notato che i sigilli apposti dagli investigatori erano stati violati. Dal parcheggio è sparito uno dei ca- che la società «Ipb Italia» avrebbe dovuto restituire ai legittimi proprietari come stabilito dal giudice.
Tra le due aziende, infatti, ancora prima dell’incendio dello scorso 14 ottobre, era in corso un contenzioso legale che ruotava attorno alle mancate autorizzazioni (in particolare una falsa fideiussione) che di fatto impedivano ai nuovi gestori di movimentare rifiuti nell’area. Eppure quella sera erano andate a fuoco 16mila tonnellate di materie plastiche e tessuti stoccati illegalmente. Tanto che oggi i soci della «Ipb Italia» risultano indagati nell’inchiesta per incendio doloso e traffico di rifiuti. Anche se l’indagine è ancora in corso.
Il 2 gennaio il Tribunale aveva annullato il contratto di «affitto» tra le due società e condannato la «Ipb Italia» al risarcimento di 500 euro per ogni giorno di occupazione dell’area senza titolo. Inoltre i giudici avevano decretato la restituzione di alcuni mezzi (tra i quali il camion poi rubato) alla «Ipb» di Pettinato.
Venerdì c’era stato un sopralluogo in via Chiasserini insieme ai tecnici di Città metropolitana per valutare tempi, costi e modalità della bonifica. Lavori che la «Ipb Italia» rifiuta di eseguire e che quindi ricadrebbero interamente sui proprietari dell’edificio. «Noi siamo parte lesa in questa vicenda, quei rifiuti sono stati portati da altri — spiega la figlia del titolare, l’avvocato Antonella Pettinato —. Abbiamo subito danni per milioni di euro». (c. giu.)
Nel parcheggio Denunciato ieri il furto di un mezzo pesante dotato di gru e usato per spostare i rifiuti