Corriere della Sera (Milano)

Crociata in difesa del murale simbolo «Non copritelo con la pubblicità»

Un maxi cartellone privato da giovedì coprirà il graffito-icona sulla casa Da Paolo Rossi a Cinaski, la cultura difende l’opera Si schiera anche Del Corno

- Di Elisabetta Andreis

Un murale simbolo della rinascita di quartiere. Il rischio di vederlo rovinato dai cartelloni pubblicita­ri che si allargano. In sua difesa si mobilitano i residenti che stanno organizzan­do un sit in di protesta, artisti come Cinaski e Paolo Rossi e lo stesso assessore alla Cultura Filippo Del Corno.

Pubblicità che «sfratta» la street art? Soldi contro decoro urbano? È una piccola storia ma simbolica e a suo modo significat­iva quella che in questi giorni tiene banco nella zona della Fondazione Prada. Sul muro del palazzo privato all’angolo tra via Brembo e via Benaco il murale simbolo della rinascita del quartiere giovedì verrà in parte coperto dai cartelloni pubblicita­ri. In sua difesa si muovono un centinaio di residenti che stanno organizzan­do per quel giorno un sit-in di protesta appoggiati da qualche nome noto dello spettacolo e sostenuti anche dall’assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno.

Un passo indietro: sulla parete dell’edificio, di proprietà di una famiglia romana, dal 2017 c’è un murale realizzato da Zed1, al secolo Marco Burresi, molto apprezzato dal quartiere e inserito anche nel Maua, Museo di arte urbana aumentata a cielo aperto, risultato tra i vincitori del «bando alle periferie» di Palazzo Marino. L’opera occupa l’intero muro ad eccezione dello spazio a destra in basso dove già c’erano due cartelloni pubblicita­ri, con cui però il disegno si integra: la protagonis­ta, una sarta intenta a cucire i simboli della milanesità sulle bandiere del mondo, pare vi si appoggi. Così è rimasto per un anno e mezzo.

Peccato che a luglio il contratto con la concession­aria di pubblicità fosse in scadenza. Nel chiedere la proroga, Clear Channel ha domandato di poter modificare lo spazio affinché «la marca» risulti più in evidenza. La proprietà — senza entrare nel merito — ha firmato, il Comune a sua volta ha dato l’assenso (in qualche modo un atto dovuto, visto che si tratta di un palazzo privato e non esiste un vincolo di tutela formale del murale).

Giovedì dunque verrà montato un cartellone unico di 36 metri quadrati con l’aggiunta di una cornice spessa di dieci centimetri che darà un effetto «rilievo» e, secondo i residenti, rovinerà la visuale. A guidare la protesta sono gli affittuari Madama Hostel & Bistrot e Arci Ohibò che avevano commission­ato il murale d’accordo con la proprietà, i residenti che parlano di «operazione commercial­e», artisti come Paolo Rossi, Cinaski o Massimilia­no Loizzi e alcuni consiglier­i del Municipio 4 tra cui Rossella Traversa di Sinistra x Milano, già assessore alla Cultura. Lo stesso assessore Del Corno si sbilancia: «L’opera di Zed1 è entrata nel cuore dei cittadini e dei visitatori di Milano per la qualità artistica e per il messaggio che rappresent­a l’identità plurale e internazio­nale della città — dice l’assessore —. È un’icona che identifica un quartiere in rapida e positiva trasformaz­ione, la cui eventuale perdita rappresent­erebbe una ferita davvero incomprens­ibile».

Rilancia Traversa: «Un muro artistico commission­ato a un artista apprezzato in tutto il mondo è patrimonio culturale della città e come tale va protetto e valorizzat­o. In questo assurdo caso il lavoro di Zed1 verrebbe umiliato. Il Comune dovrebbe pretendere un passo indietro dagli inserzioni­sti». E i soci del Madama: «È anche questione di rispetto per il nostro murale». Ulteriore riflession­e: la pubblicità genera ricavi per i palazzi, certo. Ma anche la street art accresce il valore degli immobili, secondo gli esperti di Real estate. All’estero è assodato (basti pensare ai quartieri di Tribeca a New York o Camden Town a Londra o l’East Side di Berlino). A Milano Pao ha «rigenerato» il muro del Gaetano Pini, Millo ha rivoluzion­ato il Giardino delle Culture. Gli esempi si moltiplica­no.

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Conteso Il murale realizzato nel 2017 da Zed1, su commission­e, in via Brembo angolo via Benaco
 ?? (foto Corner/LaPresse) ?? Simbolo Il murale artistico del palazzo che ospita il circolo Arci Ohibò in via Brembo sotto lo Scalo Romana
(foto Corner/LaPresse) Simbolo Il murale artistico del palazzo che ospita il circolo Arci Ohibò in via Brembo sotto lo Scalo Romana

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