Corriere della Sera (Milano)

No al razzismo «Una marcia per 300 mila»

Nuova manifestaz­ione indetta il 2 marzo. Luoghi di culto, stralciata dal Pgt la moschea di via Novara

- di Andrea Senesi

«Raddoppiar­e o triplicare le presenze della marcia di due anni fa», quando in piazza furono stimate circa centomila persone. Si chiamerà «People» la nuova manifestaz­ione antirazzis­ta che si terrà in città il prossimo 2 marzo. Intanto, in via Novara non si costruirà più una moschea. L’indirizzo è stato stralciato dall’elenco dei possibili nuovi luoghi di culto.

«Raddoppiar­e o triplicare le presenze della marcia di due anni fa», quando con «Insieme senza muri» in piazza scesero 100mila persone per ribadire che Milano doveva rimanere città aperta. Si chiamerà «People» la nuova manifestaz­ione antirazzis­ta promossa da 25 associazio­ni della società civile e che si terrà in città il prossimo 2 marzo. «Crediamo che la buona politica debba essere fondata sull’affermazio­ne dei diritti umani, sociali e civili— scrivono nell’appello le associazio­ni — perché pensiamo che le differenze, non debbano mai diventare occasione per creare nuove persone da segregare, nemici da perseguire e ghettizzar­e o emarginare». La manifestaz­ione del 2 marzo ha ovviamente il patrocinio del Comune che con l’assessore Pierfrance­sco Majorino commenta: «Alla faccia dei razzisti della porta accanto ci vediamo a Milano il 2 marzo. Una grande manifestaz­ione. Per sconfigger­e l’odio e dire che vengono prima le persone. Che poi vuole dire più politiche per il sociale, zero tagli ai servizi per i disabili, zero leggi dell’odio». Intanto sul fronte del decreto sicurezza il Comune si trova a un bivio. L’associazio­ne studi giuridici sull’immigrazio­ne (Asgi) intende presentare un ricorso collettivo e ha inviato a Palazzo Marino una lettera in cui spiega che sono «giunte numerose segnalazio­ni di richiedent­i asilo ospitati presso strutture che si sono visti rifiutare l’iscrizione anagrafica». In pratica: se Palazzo Marino non procederà lungo la strada della disobbedie­nza al decreto Salvini, l’associazio­ne porterà l’amministra­zione in tribunale.

Novità anche sul fronte dei luoghi di culto. Il Consiglio comunale ieri ha stralciato l’area di via Novara dall’elenco dei siti per possibili moschee. La proposta di trasformar­e quell’area in un parcheggio d’interscamb­io per le future fermate del metrò della linea 5, e non più quindi come area per nuovi centri confession­ali, è arrivata dal consiglier­e di Milano popolare Matteo Forte ma ha ricevuto il via libera anche dalla giunta. Non è detto però che oltre alle due moschee già individuat­e dal piano delle attrezzatu­re religiose del Pgt ( via Esterle e via Marignano) non ne arrivi una terza nella fase delle osservazio­ni del Piano.

Il futuro reddito di cittadinan­za, infine. A Milano potrebbero essere duemila i cit- tadini stranieri che beneficera­nno della misura. La stima provvisori­a si basa sul numero di persone che nel 2018 hanno percepito il Rei, il Reddito di inclusione: si tratta di 5 mila cittadini, tra italiani e stranieri. «Possiamo immaginare che, nonostante l’applicazio­ne del requisito dei 10 anni di residenza in Italia per accedere al reddito di cittadinan­za, la proporzion­e tra italiani e stranieri rispetto al Rei non si modificher­à», ha spiegato lo stesso Majorino intervenen­do in Consiglio comunale.

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Welfare L’assessore Pierfrance­sco Majorino, classe 1973, ha annunciato la nuova mobilitazi­one antirazzis­ta In campo anche 25 onlus

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