Le altre gallerie in cerca di rilancio E in via Torino resiste l’ultimo calzolaio
Via Torino, nascerà un centro commerciale
Gallerie alla svolta, pronte per il rilancio. In quella di via Torino l’ultimo calzolaio rimasto sta trattando la buonuscita: arriveranno i marchi internazionali. Per quella in Cordusio, tra via Mercanti e via Orefici, si tratta con Coin Excelsior. E dopo 15 anni ripartono i lavori alle Corti di Baires.
Per ora resiste. Solo. Ultimo nella galleria in una lunga fila di serrande abbassate. Per richiamare attenzione e clienti ha appeso al soffitto un centinaio di scarpe ed esposto enormi cartelli giallo fluorescente. Tacchi express. Uno a uno sono se ne sono andati tutti i negozi dal tunnel che parte a metà di via Torino per via dell’Unione. Dietro c’è un piano di rilancio, per ora riservato, dell’imprenditore Guglielmo Tabacchi. Il nome della famiglia era legato al colosso Safilo, il manager ha sviluppato un impero immobiliare con palazzi da corso Vittorio Emanuele al Quadrilatero. E ha rilevato anche la galleria di via Torino, secondo fonti per un importo tra i 20 e i 30 milioni, svuotandola man mano dei piccoli conduttori.
«C’erano negozi di bigiotteria, un barbiere, un’agenzia viaggi, un negozio di piercing. Passava gente. Adesso è il deserto», racconta il calzolaio Marco, 25 anni. L’affitto scadrebbe tra cinque anni e il proprietario sta trattando l’eventuale buonuscita. Obiettivo di Tabacchi: creare una galleria commerciale di livello, con marchi internazionali.
Missione diversa da quello di Generali per la galleria che attraversa il palazzone tra via Mercanti e via Orefici, con facciata su piazza Cordusio, anche quella svuotata progressivamente. Si cerca un conduttore unico, sono alle battute finali le trattative con Coin Excelsior (che lascia la postazione in Galleria Passarella e la cede al maxistore Victoria’s Secret). In alternativa, la location interesserebbe al gruppo spagnolo Inditex che riunirebbe nel palazzo tutti i suoi brand, da Zara a Bershka a Oysho a Massimo Dutti e Stradivarius, in una posizione strategica. Piazza Cordusio è al centro di un piano di riqualificazione promosso tra tre operatori immobiliari sponsor, Hines, Fosun e Generali stessa. Fosun possiede Palazzo Broggi (il progetto è fermo, sono previsti uffici e negozi, il gruppo cinese ha rinunciato all’idea di creare un hotel). Mentre Hines ha il palazzo all’angolo di via Dante, dove ad aprile arriverà Uniqlo, quello in via Broletto, dove lo studio legale Clifford Chance trasferirà la sede, e ancora quello in via Orefici dove ci saranno i marchi di Yamamay.
Sul fronte delle gallerie pronte alla svolta c’è anche quella delle Corti di Baires. Dopo 15 anni di abbandono settimana prossima partono finalmente i lavori: riqualificazione da 30 milioni che in meno di due anni porterà 8 mila metri quadrati di spazi commerciali aggiuntivi in corso Buenos Aires. Era fine 2015 quando il fondo inglese Meyer&Bergman rilevò la galleria, reduce da una sfortunata avventura immobiliare di Sansedoni (Monte dei Paschi). Ferme invece Galleria Meravigli, 60 metri a due passi da piazza Affari, e Galleria Manzoni. Quest’ultima adesso fa capo a Mathieu Cassinis, Ad di Stam Europe, ma l’investimento è appesantito da un debito da 30 milioni con le banche. Il cantiere doveva partire due anni fa, oggi i tempi sono incerti. Resterebbero il cinema con l’ipotesi di un accordo con Marco Balich e il teatro, con un hotel e qualche negozio.