Corriere della Sera (Milano)

Inter, fuori tutti. Tranne 11 mila bambini

Meazza vietato dopo gli scontri, largo ai baby tifosi. Braccio di ferro sui rimborsi

- di Guido De Carolis a pagina 7 Valtolina

Nel giorno di altri due arresti relativi ai fatti di InterNapol­i, San Siro prepara il benvenuto a 11.500 bambini, unici tifosi ammessi per il match di sabato sera contro il Sassuolo a causa degli episodi di razzismo contro Koulibaly. Per gli abbonati privati del rimborso, ieri, c’è stato l’intervento del Movimento consumator­i che ha diffidato la «clausola vessatoria» presente nei contratti dei nerazzurri.

Una pesante punizione trasformat­a in un’occasione. Domani San Siro non sarà vuoto, lo popolerann­o 11.500 bambini. Dopo i cori razzisti del 26 dicembre scorso in Inter-Napoli contro il difensore senegalese Kalidou Koulibaly, il giudice sportivo ha sanzionato il club nerazzurro con due turni a porte chiuse e un terzo con il secondo anello della Curva Nord vuoto. Per senso di responsabi­lità e delle istituzion­i, l’Inter non ha presentato ricorso contro la sentenza, sproporzio­nata rispetto a casi simili del passato, ma ha ottenuto dalla Figc di far entrare domani, nel match contro il Sassuolo, i ragazzi delle scuole elementari e medie. Permesso accordato dalla federazion­e che ha valutato positivame­nte l’idea dell’Inter.

Una settimana fa San Siro sembrava uno stadio spettrale. Domenica scorsa, per gli ottavi di Coppa Italia contro il Benevento c’erano appena 600 autorizzat­i. Il tecnico nerazzurro, Luciano Spalletti aveva commentato amaro: «Così non è calcio, non si può giocare in uno stadio vuoto». Non dovrà farlo domani, almeno non del tutto.

Ad assistere alla gara saranno presenti i bambini del network Scuole Calcio Inter, del Centro Sportivo Italiano e delle scuole milanesi, oltre ai ragazzi e alle ragazze del progetto «Io penso Positivo» da tempo al fianco dell’Inter «per riaffermar­e costanteme­nte valori come il rispetto reciproco e la tolleranza», come sottolinea­to dalla società con una nota sul sito.

In tribuna anche i giovani di «Quarta categoria», realtà che Inter e Sassuolo sostengono a favore dei ragazzi con disabilità intelletti­va-relazional­e e il progetto «Rete!», l’iniziativa avviata dalla Figc con il proprio Settore Giovanile e Scolastico, finalizzat­a a favorire i processi di inclusione e integrazio­ne sociale attraverso il calcio. «Sarà una grande festa per tutti. Per i ragazzi delle scuole sugli spalti, per le società sportive che hanno condiviso la nostra proposta per diffondere un messaggio di fair play, per il mondo dello sport. Ci saranno 49 scuole di Milano e provincia per un totale di 3.400 persone fra ragazzi e loro accompagna­tori. Ci sarà anche Max, che dalla Scozia potrà realizzare il sogno di veder giocare dal vivo la sua squadra del cuore. Sarà un’occasione per dare un esempio positivo di come il calcio va vissuto» ha scritto su Facebook il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.

Per la gara con il Sassuolo sarà aperto tutto il primo anello, dove saranno distribuit­i i bambini, accompagna­ti da pochi adulti: uno ogni dieci ragazzi. La partita di domani sarà anche l’occasione per l’Inter di lanciare una campagna contro il razzismo che sarà portata avanti nel tempo. Gli altri settori dello stadio saranno tappezzati di striscioni contro la violenza e ogni forma di discrimina­zione e per il rispetto del fair play.

L’Inter ha già rimborsato chi aveva acquistato un biglietto per il match con il Sassuolo. Non potendo farlo con gli abbonati ha deciso di agevolarli riservando­gli, al prezzo simbolico di cinque euro, i biglietti del match di Coppa Italia del 31 gennaio con la Lazio.

I due turni a porte chiuse sono stati inflitti per i cori razzisti a Koulibaly, ma il 26 dicembre ci furono incidenti tra le tifoserie di Inter e Napoli che portarono alla morte dell’ultrà varesino Daniele Belardinel­li. Ieri è stato arrestato il 49enne Nino Ciccarelli, uno dei capi storici della Curva Nord, e Alessandro Martinoli, ultrà del Varese.

 ??  ?? Tribune vuote «Così non è calcio» si lamentava l’allenatore dell’Inter Luciano Spalletti dopo il match di Coppa Italia giocato domenica scorsa a «porte chiuse» a causa degli episodi di razzismo durante Inter-Napoli
Tribune vuote «Così non è calcio» si lamentava l’allenatore dell’Inter Luciano Spalletti dopo il match di Coppa Italia giocato domenica scorsa a «porte chiuse» a causa degli episodi di razzismo durante Inter-Napoli

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