Corriere della Sera (Milano)

Al concerto la domenica mattina Riprendono gli appuntamen­ti dei Pomeriggi e del Filodramma­tici

Il sassofonis­ta Federico Mondelci inaugura le matinée dei Pomeriggi sulle note di Trenet e Piazzolla

- di Enrico Parola

«Talvolta è bello guardare la stessa cosa da una prospettiv­a diversa». Con questo spirito il direttore artistico dei Pomeriggi Musicali Maurizio Salerno ha voluto creare una nuova stagione che scorre parallela a quella sinfonica; breve, ma fortemente caratteriz­zata. «Le domeniche dei Pomeriggi», giunte alla quarta edizione, si aprono domani con il primo dei sette appuntamen­ti in cartellone fino a metà maggio. «L’obiettivo è quello di offrire al nostro pubblico abituale e ai tanti che in questi anni sono venuti per la prima volta al Dal Verme proprio la domenica mattina, punti di osservazio­ne sulla musica sempre diversi e inusuali per linguaggi, organici e strumenti chiamati a svolgere il ruolo di protagonis­ti: di volta involta a dialogare coi Pomeriggi saranno una voce, il clarinetto, un armonica o il sassofono; tanto che quando sarà il turno del pianoforte, all’ultimo appuntamen­to, sembrerà magari strano vedere sul palco questo strumento abitualmen­te così familiare».

Non certo abituale è vedere un sassofono tra violini e violoncell­i: domani si esibirà nella triplice veste di direttore, solista e arrangiato­re Federico Mondelci, applaudito in luoghi sacri della classica come la Scala, la Carnegie Hall di New York o la Filarmonic­a di San Pietroburg­o, e richiesto non solo da direttori e orchestre classiche ma da musicisti come Michael Nyman. «Sarà un viaggio nei mondi della musica che partirà dai classici della canzone franceGian­luigi se per arrivare ai capolavori di Piazzolla, passando attraverso le contaminaz­ioni etniche della musica popolare greca; anche questo è uno dei fili rossi che trapuntano le nostre matinée, dove spazieremo dalle tradizioni musicali brasiliane alla lirica rivisitata attraverso linguaggi non classici». La Francia dunque, la Parigi di inizio Novecento fa da sfondo per la partenza del viaggio interconti­nentale immaginato da Mondelci: il via da «Plaisir d’amour», una suite di canzoni francesi per sassofono e orchestra arrangiant­e da Morganti, poi il «Plaisir d’amour» originale di JeanPaul-Egide Martini e il Charles Trenet di «Que reste-t-il de nos amours?». Dopo lo scalo nella «Suite Hellénique» del sassofonis­ta e compositor­e spagnolo Pedro Iturralde, si vola in Argentina con un’ampia antologia di Piazzolla arrangiata dallo stesso Mondelci: vi risuoneran­no tutte le melodie più note, da «Adios nonino» e «Milonga de Angel» a «Escualo», «Oblivion» e «Libertango».

Si divide tra sax e clarinetto Trovesi, che il 10 febbraio rivedono tra riletture e improvvisa­zioni in «For a while… profumo di Violetta» il melodramma e le sue arie più popolari in chiave jazz. Il 31 marzo Paolo Silvestri accompagna la voce di Barbara Casini in «Coracão americano», una ventina di canzoni sudamerica­ne arrangiate per orchestra dallo stesso Silvestri. Ad aprile i Pomeriggi accompagne­ranno l’armonica di Gianluca Littera nel Concerto di Benjamin, a maggio, con Enrico Pieranunzi al pianoforte, si divagherà tra Bach e Morricone, Scarlatti e Paolo Conte.

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Solista Federico Mondelci si esibirà anche nel ruolo di direttore e arrangiato­re con l’orchestra dei Pomeriggi: «Sarà un viaggio nei mondi della musica che partirà dai classici della canzone francese per arrivare a Piazzolla»
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Al Dal Verme L’orchestra dei Pomeriggi Musicali, protagonis­ta dei sette appuntamen­ti

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