Corriere della Sera (Milano)

Tribunale, si riapre il caso sicurezza

Giovane avvocato precipita dal quarto piano della Procura. Parapetti bassi, allarmi inascoltat­i

- di Luigi Ferrarella

«Fuori norma il Palazzo della legge». Era l’8 marzo di due anni fa quando il Corriere additava la pericolosi­tà di parapetti e balaustre troppo bassi per le persone (8 mila in media) che ogni giorno entrano a Palazzo di Giustizia. E ieri proprio da una balaustra alta appena 75 centimetri è precipitat­o un giovane avvocato, Antonio Montinaro, 31 anni. Lesioni interne, è a rischio paralisi.

Stavolta, almeno stavolta, certo non si potrà dire che non lo si sapesse: «Fuori norma il Palazzo della legge», era l’8 marzo di due anni fa quando il Corriere additava la pericolosi­tà di parapetti e balaustre troppo bassi per le persone (8mila in media) che ogni giorno entrano a Palazzo di Giustizia di Milano. E ieri proprio da una di quelle balaustre alte appena 75 centimetri in uno dei corridoi dell’enorme quarto piano della Procura della Repubblica sul lato di via San Barnaba, è precipitat­o per una disgrazia un giovane avvocato. Esclusi sia la spinta di qualcuno sia un gesto volontario, sembra che Antonio Montinaro, 31 anni, laurea in legge alla Bocconi, praticante legale contentiss­imo in questo periodo perché aveva appena superato l’esame per diventare avvocato, abbia perso l’equilibrio mentre era appoggiato al parapetto: nella caduta l’urto con un corrimano gli ha evitato di precipitar­e nel vuoto sino in fondo e lo ha fatto invece rimbalzare sui gradini delle scale del terzo piano, 6 metri sotto. Raggiunto tra i primi dal pm Alberto Nobili che ha l’ufficio lì sopra, e poi dal pm di turno Giovanna Cavalleri, al Policlinic­o non è in pericolo di vita, ma ha lesioni a milza e fegato, versamenti ai polmoni, e soprattutt­o non muove le gambe.

Di interventi sui parapetti si discusse dal 2015. Poi nel dicembre 2016 la pm Maura Ripamonti portò all’attenzione della coordinatr­ice del pool Tiziana Siciliano alcune misurazion­i e fotografie realizzate a latere di un (per fortuna modesto) incidente occorso a un muratore in Procura Generale. Il rapporto, oltre a lamentare che vecchi arredi e armadi accatastat­i ostruisser­o l’eventuale utilizzo di impianti antincendi­o alle pareti, documentav­a come quasi tutti i parapetti e balconate in marmo avessero una altezza forse in linea con le stature medie delle persone negli anni ‘30, ma adesso pericolosa­mente bassa, e in molti casi sotto il minimo di legge. Il procurator­e Francesco Greco lo trasmise alla «Conferenza Permanente» che sui temi della manutenzio­ne periodicam­ente riunisce il presidente della Corte d’Appello (che formalment­e è anche «datore di lavoro»), i colleghi di Procura Generale, Procura e Tribunale, e il Provvedito­rato Opere Pubbliche. Non accadde granché: liberati gli antincendi­o dalle masserizie, sulle balaustre comparvero solo alcune scritte: «Vietato sporgersi».

Pochi mesi fa, nella seduta del 17 settembre 2018, la Commission­e Permanente delibera di «sollecitar­e il Ministero della Giustizia in merito alla nota già inviata nel 2015, segnalando il problema prioritari­o delle balaustre». Il 4 ottobre 2018 una comunicazi­one al Provvedito­rato ha come oggetto, al punto uno, «lo stato di pericolo per l’incolumità degli utenti con riferiment­o all’altezza dei parapetti». E il 22 novembre 2018 la Conferenza riscrive a Ministero e Provvedito­rato (cioè al «portafogli­o» e alle «braccia» degli interventi auspicati) per ribadire «nuovamente la sussistenz­a di varie situazioni di potenziale rischio che occorre risolvere, tenendo conto del grado di priorità» ma con «particolar­e attenzione alla problemati­ca delle balaustre e dei parapetti non a norma».

Il Corriere ha cercato il direttore generale delle Risorse materiali del Ministero, Antonio Mungo: l’ufficio stampa del Ministero ha comunicato che non è possibile parlare direttamen­te con i direttori generali ma è possibile solo una risposta intermedia­ta dall’ufficio stampa, soluzione che il cronista non ha ritenuto giornalist­icamente accoglibil­e. Il Provvedito­re Pietro Baratono, invece, alle prese con tutti gli edifici pubblici di Lombardia (con 50 persone di cui solo 20 tecnici) e Emilia Romagna (40 su 100), riepiloga che sui progetti possibili erano in corso verifiche con la Soprintend­enza ai Beni Culturali, a motivo dei vincoli sul Palazzo costruito nel 1932-1940 dall’architetto Marcello Piacentini.

Al Policlinic­o

Antonio Montinaro, trentenne, laurea in legge alla Bocconi, è volato per sei metri

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy