LA CITTÀ DEL GRANDE AMORE (MA CHE FATICA VIAGGIARE)
Caro Schiavi, molti se ne saranno già accorti, comunque io lo ribadisco: le città metropolitane si sono rivelate subito uno degli inganni (molti) dei nostri governanti. Prendiamo l’esempio di Milano: quanti milanesi che abitano nei confini comunali sanno che per ciascuno di loro altri tre o quattro (ugualmente milanesi) abitano nel cosiddetto hinterland? Personalmente mi sento milanese più di molti che vivono a Milano, ma da oltre 30 anni (ahimè) vivo nella seconda cintura. Ho scoperto da pochi giorni proprio sul Corriere che la prima cintura arriva solo ai comuni limitrofi: abitando a Lainate, farei parte della seconda cintura (grazie per avermelo detto, significa aumento in vista dei biglietti dei trasporti). Arrivo al punto: non sono capace di staccarmi da Milano città, anche perché Lainate — come altri comuni simili — offre poche possibilità. Infatti, lavoro come volontario presso la Unitre a Porta Genova, come mia moglie. Appassionati da sempre di musica ci costa fatica raggiungere i concerti dei Pomeriggi musicali; arrivare a un cinema milanese poi è sempre più difficile, anche perché i multiplex dei dintorni sono facilmente raggiungibili in macchina, ma hanno una programmazione men che mediocre... Quando osiamo arrivare in città in auto (servizio pubblico limitato e scomodo), trovare un parcheggio è difficile, rischio (e prendo) la multa abbastanza spesso. Chiaro: facciamo parte della categoria anziani (che non conta un fico secco), ma perché impedirci di invecchiare dignitosamente, con tanti interessi? Qualcuno ha parlato di un possibile referendum esteso agli abitanti dell’hinterland sulla discussa (e discutibile) riapertura dei Navigli ? A che punto è il biglietto integrato sui mezzi pubblici di Milano e provincia ? (Ne sentiamo parlare da trent’anni). Scusate se mi sento sempre milanese...
Caro Avella, primo punto, città metropolitana: l’inganno è stato quello di mettere Milano sullo stesso piano di altri comuni non omogenei e non avere una maggioranza elettiva (l’attuale presidente è brava, ma fa quel può con i pochi mezzi a disposizione). Secondo punto, i trasporti: perdoni il pessimismo, ma senza un movimento politico che se lo intesti il biglietto integrato non arriverà mai. Terzo punto, i cinema: è dura adattarsi, ma dettano legge il mercato e gli spazi. Tralascio i Navigli e passo agli anziani che non solo amano ma straamano Milano: cerchiamo di agevolargli la vita (e i viaggi).