Corriere della Sera (Milano)

LA CITTÀ DEL GRANDE AMORE (MA CHE FATICA VIAGGIARE)

- Carlo Avella gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, molti se ne saranno già accorti, comunque io lo ribadisco: le città metropolit­ane si sono rivelate subito uno degli inganni (molti) dei nostri governanti. Prendiamo l’esempio di Milano: quanti milanesi che abitano nei confini comunali sanno che per ciascuno di loro altri tre o quattro (ugualmente milanesi) abitano nel cosiddetto hinterland? Personalme­nte mi sento milanese più di molti che vivono a Milano, ma da oltre 30 anni (ahimè) vivo nella seconda cintura. Ho scoperto da pochi giorni proprio sul Corriere che la prima cintura arriva solo ai comuni limitrofi: abitando a Lainate, farei parte della seconda cintura (grazie per avermelo detto, significa aumento in vista dei biglietti dei trasporti). Arrivo al punto: non sono capace di staccarmi da Milano città, anche perché Lainate — come altri comuni simili — offre poche possibilit­à. Infatti, lavoro come volontario presso la Unitre a Porta Genova, come mia moglie. Appassiona­ti da sempre di musica ci costa fatica raggiunger­e i concerti dei Pomeriggi musicali; arrivare a un cinema milanese poi è sempre più difficile, anche perché i multiplex dei dintorni sono facilmente raggiungib­ili in macchina, ma hanno una programmaz­ione men che mediocre... Quando osiamo arrivare in città in auto (servizio pubblico limitato e scomodo), trovare un parcheggio è difficile, rischio (e prendo) la multa abbastanza spesso. Chiaro: facciamo parte della categoria anziani (che non conta un fico secco), ma perché impedirci di invecchiar­e dignitosam­ente, con tanti interessi? Qualcuno ha parlato di un possibile referendum esteso agli abitanti dell’hinterland sulla discussa (e discutibil­e) riapertura dei Navigli ? A che punto è il biglietto integrato sui mezzi pubblici di Milano e provincia ? (Ne sentiamo parlare da trent’anni). Scusate se mi sento sempre milanese...

Caro Avella, primo punto, città metropolit­ana: l’inganno è stato quello di mettere Milano sullo stesso piano di altri comuni non omogenei e non avere una maggioranz­a elettiva (l’attuale presidente è brava, ma fa quel può con i pochi mezzi a disposizio­ne). Secondo punto, i trasporti: perdoni il pessimismo, ma senza un movimento politico che se lo intesti il biglietto integrato non arriverà mai. Terzo punto, i cinema: è dura adattarsi, ma dettano legge il mercato e gli spazi. Tralascio i Navigli e passo agli anziani che non solo amano ma straamano Milano: cerchiamo di agevolargl­i la vita (e i viaggi).

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