Il cacciatore di plagi tra testi e melodie
È il perito più ricercato a Sanremo: così ho scovato il cantante che ha copiato Bon Jovi
Luca Valsecchi, 43 anni di Civate in provincia di Lecco, è un cacciatore di plagi. Il suo lavoro, come perito musicale, è scoprire se un artista ha copiato un brano. A lui si rivolgono artisti, produttori ed editori di tutto il mondo. «Ho certificato che un cantante sloveno aveva copiato la celebre “Never Say Goodbye" di Bon Jovi, ora sto lavorando su un brano interpretato da Andrea Bocelli».
LECCO «Ho trascritto entrambi gli spartiti, comparato nota per nota e sono arrivato alla conclusione che non vi è stato alcun plagio. Due canzoni completamente diverse, se non per tre accordi basici presenti però in milioni di composizioni. La melodia poi è totalmente diversa».
Luca Valsecchi, 43 anni, casa a Civate, nel Lecchese, diplomato al conservatorio di Como, si aggiusta le cuffie sulla testa e ci mostra sui fogli i punti precisi nei quali le note divergono. «Cacciatore di plagi», recentemente si è affermato come uno dei più importanti periti musicali in Italia. In questi giorni si sta occupando della canzone di Pierdavide Carone, «Caramelle», dedicata al tema della pedofilia, esclusa, forse proprio per la delicatezza dell’argomento trattato, dal Festival di Sanremo e già diventata campione di ascolti. «I fan di Ermal Meta hanno accusato Carone di aver copiato le note di “Vietato morire”, che l’artista di origini albanesi aveva portato lo scorso anno a Sanremo — spiega Valsecchi —. Mi è stata chiesta una consulenza e posso dire con certezza che non è così, non c’è plagio. Meta per altro è stato il primo a complimentarsi con Pierdavide e i Dear Jack, rammaricandosi per l’esclusione dal Festival».
Valsecchi misura le parole, centellina i nomi, fa della riservatezza sulle ultime cause di cui si sta occupando, che riguardano anche star internazionali, un diktat assoluto. «Altrimenti poi i musicisti non si fidano più di me», sorride. Ancora in corso la perizia su una canzone interpretata da Andrea Bocelli, conclusa invece la consulenza chiesta da un editore radiofonico sul brano di Bon Jovi «Never say Goodbye». «L’intero ritornello è stato ripreso da un artista sloveno, arrivato successivamente al successo nel suo paese con una canzone fotocopia di quella del famoso rocker americano», spiega. E ancora i Jalisse, con «Fiumi di parole». «Tutta farina del loro sacco», assicura. Fino al motivetto cantato da Luca Onestini, risultato in realtà essere stato scritto dai Belli fulminati nel bosco e alle perizie su alcuni spot commissionate da Enel e Fiat. «In realtà sono un trascrittore musicale, in particolare per il deposito dei brani Siae, ma anche per le partiture orchestrali, alcune del grande Ennio Morricone — prosegue Valsecchi —. Il tema è lo stesso: proteggere il diritto d’autore. Fin da bambino ascoltavo le melodie ed ero in grado di riprodurre le note e di metterle su carta dopo un solo ascolto».
Punto di riferimento per la tutela dell’opera musicale, si è in qualche modo inventato una professione. «Dopo anni di lavoro interinale e contratti a termine ho pensato di trascrivere la musica. Tutto il resto è arrivato dopo», sorride Luca mentre inizia a suonare il pianoforte tornando a immergersi nel suo mondo.
Talento
«Da bambino ascoltavo le melodie ed ero in grado di riprodurre le note al primo ascolto»