La frenata dei moderati sul sindaco leghista «Più gioco di squadra»
L’anima moderata del centrodestra — alleata del Carroccio sul territorio ma abbandonata per i Cinque stelle in Parlamento — prova a frenare le mire espansioniste di Matteo Salvini. Che solo una settimana fa aveva confermato il suo obiettivo di lanciare un’Opa su Palazzo Marino: «Voglio dare un sindaco della Lega a Milano».
«È una richiesta legittima, ma mi pare un po’ prematura: Milano non è abituata all’uomo solo al comando ma al gioco di squadra»: è Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia, a recapitare l’alt al ministro dell’Interno. «Non ho difficoltà a valutare tutte le proposte che saranno sul tavolo, però oggi è più il momento dell’ascolto e del coinvolgimento». È insomma ancora troppo presto per iniziare a pensare alla successione di Beppe Sala, soprattutto visto che finora l’opposizione alla giunta di centrosinistra si sta muovendo un po’ in ordine sparso. La priorità è allora un’altra: «È tempo — dice — che il centrodestra riesca a riunirsi anche a Milano come in Regione Lombardia, quindi troviamoci per un momento di confronto, poi penseremo alla figura più adatta per guidare questa città». È d’accordo anche Stefano Parisi: «Salvini sbaglia a mettere la Lega dappertutto. Bisogna risolvere i problemi, non mettere le bandierine di un partito».
Di fronte al crescente strapotere dell’(ex) alleato, l’ala liberale della coalizione, che guidò per un ventennio il capoluogo, prova a unire le forze in vista delle elezioni comunali del 2021. Il primo passo vede fianco a fianco gli azzurri, quell’Energie per l’Italia dell’ex candidato sindaco, Milano popolare, insieme a diverse associazioni del terzo settore e della società civile: tutti riuniti ieri per il battesimo di «Piattaforma Milano». Obiettivo, spiega Parisi, «creare oggi le condizioni perché la città mantenga il suo ruolo di grande capitale economica del Paese e di punto di riferimento per tutti i giovani anche in futuro».
Inizia da qui la rincorsa per spodestare Sala e la sua giunta, a cui gli organizzatori rinfacciano errori e mancanze. «Sala in campagna elettorale aveva detto che avrebbe avuto una “ossessione” per le periferie — ricorda ad esempio Mariastella Gelmini — ma il tema, complici i tagli del governo giallo-verde, mi pare inesplorato». Senza considerare il capitolo mobilità, da ripensare ma «senza l’ossessione di divieti nei confronti dei
Gelmini (Forza Italia) «Idea di Salvini legittima ma prematura: Milano vuole alleanze non uomini soli al comando»
privati». L’ex governatore lombardo Roberto Formigoni guarda con favore all’iniziativa: «È molto interessante — commenta —: il fatto che le forze moderate del centrodestra si mettano insieme mi sembra un passo avanti». Il prossimo appuntamento sarà l’elezione popolare del coordinamento cittadino della nuova creatura «dell’area popolare, liberale e riformista», che si voterà il 31 marzo.