Visita guidata a Piacenza
Viaggio sotterraneo alla scoperta del pozzo di Sant’Antonino
Una discesa di millesettecento anni, a quattro metri e mezzo di profondità, giù nel pozzo dove, secondo la tradizione cristiana, è stato ritrovato il corpo del martire Antonino, santo patrono di Piacenza. Trasformato in sacrario nel IV secolo sotto la chiesetta di Santa Maria in Cortina, nella piazza omonima, all’incrocio con via Verdi, il sito è stato aperto al pubblico per la prima volta durante le vacanze di Natale. I visitatori, muniti di imbragatura e caschetto, si calano attraverso la stretta botola nel pavimento della sacrestia lungo la ripida scala di accesso alla camera sotterranea. Qui, con l’ausilio di occhiali, ci si immerge nella ricostruzione in 3D dell’ambiente con la decorazione ad affresco ormai solo parzialmente riconoscibile a occhio nudo (il pozzo è visitabile fino al 17 marzo solo nei finesettimana, ingresso € 6/4; venerdì ore 17-20, sabato e domenica ore 14-18; tel. 331.4606435).
La leggenda vuole che fu il vescovo Savino, nato a Milano nel 330, a ritrovare il corpo del santo decapitato nel 303. La posizione della sepoltura gli fu rivelata in sogno e come ringraziamento il vescovo ordinò la costruzione sul sito di una chiesa, poi ampliata nel Medioevo e infine sostituita con l’attuale all’inizio del Cinquecento. Ogni anno, il 13 no- vembre, i piacentini si danno appuntamento in questo luogo di devozione e si muovono in processione verso la chiesa di San Vittore dove il corpo del patrono fu traslato sul finire del IV secolo. La visita al pozzo è introdotta da un video che narra la storia di Antonino, l’«inventio» del corpo e la costruzione della chiesa. Poi ci si sposta nella sacrestia per indossare l’imbragatura e scendere alla camera sotterranea con l’aiuto di un operatore.