Spettatori in cuffia per ascoltare Kleist
Gli spettatori sono tenuti «sul filo» nel dramma «Penthy sur la bande» dell’autrice francese Magali Mougel che, dopo la lettura scenica dello scorso anno, fa il suo debutto nazionale stasera al Teatro i (ore 21, mer./sab. ore 19.30, dom. ore 17; v. G. Ferrari 11; tel. 02.8323156; € 18/9; fino al 18). Recuperando il furore iconoclasta della «Pentesilea» di Kleist, Mougel racconta una storia d’amore e tradimento che il regista Renzo Martinelli mette in scena usando una «marionetta sonora» condannata a rivivere incessantemente la tragedia dello scontro fra l’amazzone Pentesilea e il guerriero Achille. «Penthy cammina sul filo perché non può fare altro che andare incontro al suo destino: uccidere l’amato Achille che l’ha tradita — spiega il regista —. Ma non le basterà ucciderlo. Arriverà a sbranarlo per possederlo per sempre». Lo spettacolo è realizzato con tecniche olofoniche 3D, che riproducono tridimensionalmente il suono, che Martinelli sfrutta drammaturgicamente. La protagonista Viola Graziosi, impegnata in un dialogo intimo con la testa del manichino Achille (un microfono olofonico), riesce a creare l’illusione di un tête-à-tête strettissimo con ogni spettatore che, dotato di cuffie olofoniche, ascolta suoni, dialoghi e rumori (che Martinelli ha voluto sia reali, sia registrati) in un’esperienza totalmente immersiva.